Vigilia di big match per mister Garcia. La tensione è palpabile, ma Rudi tenta di stemperarla a modo suo, con quella tranquillità tipica dei saggi e dei maestri forgiati dalla molta esperienza. Esperienza che andrà in cifra tonda. Domani il tecnico giallorosso taglierà il traguardo delle 50 panchine in Serie A, ovviamente tutte con la Roma. Appena poco più di un anno per il francese, già Re del grande impero di Trigoria. Ai microfoni di Roma TV si è avvertito un Rudi Garcia motivatissimo. La Roma sta affrontando consecutivamente tutti i campioni delle più importanti nazioni europee e per il mister transalpino tutto ciò è fantastico. Contro la Juve se la giocherà a viso aperto. La Roma gioca sempre per vincere e l'impostazione del match sarà quella vista martedì contro il Manchester City. Il mister ci tiene a sottolineare che tutte le squadre hanno le proprie debolezze e Roma e Juve non sono esonerate da questo ragionamento. Solo il bel gioco porterà risultato, di questo Rudi ne è convinto. La Juve è forte fisicamente e senza palla sarà fondamentale contrastare e recuperare il pallone “senza scarpe da danza”. La volontà del mister è chiara: “Vogliamo chiudere questa serie di sette partite con una vittoria. La Juventus rimane comunque la favorita. Viene da tre campionati consecutivi vinti.”
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Garcia: “A Torino con ambizione e fiducia. Non c’è nessun problema di stanchezza, saranno tutti a piene energie” – AUDIO – VIDEO
Conferenza stampa del tecnico giallorosso alla vigilia della delicata sfida contro la Juventus
Sarà fondamentale non pensare al passato quindi. Perché il passato non si può cambiare.
CONFERENZA STAMPA RUDI GARCIA PAROLA PER PAROLA:
Ovviamente è una partita importantissima, non tanto per la classifica visto che è la sesta giornatae sarebbe prematuro renderla speciale dal punto di vista dei punti, però è importante dal punto di vista psicologico, per dare una chiave di lettura diversa del campionato. Quanto è importante vivere la partita di domani come un'occasione, e non con l'ansia di una trasferta così delicata. Per la Roma deve essere un’occasione per dimostrare che squadra è diventata?
"Il bello di domani è che abbiamo giocato contro i campioni di Russia e Inghilterra, domani giochiamo contro i campioni d’Italia e poi quelli di Germania. Questo è fantastico, facciamo questo mestiere per giocare queste partite. Una settimana dove si gioca queste due partite è fantastica, noi chiediamo di poter giocare ogni settimana così. E’ questo il bello della partita di domani. Dopo ci sarà il confronto sul campo, con grandi campioni sia nella mia squadra che nella loro squadra. Poi faremo di tutto per giocare con fiducia e ambizione."
La partita di Champions con il Manchester ha dato consapevolezza che questa Roma se la può giocare contro i top team, Juve compresa?
"Questo è quello che dobbiamo continuare a fare. Lo abbiamo visto, in un momento difficile, essere sotto di un gol dopo tre minuti a Manchester non è semplice:non solo abbiamo pareggiato ma abbiamo avuto anche l'opportunità di segnare un secondo goal e giocare per la vittoria. Se abbiamo ancora bisogno di pensare che la Roma gioca sempre per vincere, questa è una risposta. Ogni partita è differente, ma giocheremo come abbiamo fatto martedì, con ambizione e per mettere in difficoltà la Juventus, sapendo che loro anche delle risorse."
Quali sono le principali differenze tra la Juventus di Conte e quella di Allegri sul piano tattico?
“Il modulo è lo stesso. Poi ci sono differenze che mi tengo per me perchè ci sono forze e debolezze, come in tutte le squadre. Dovremo sfruttare questo. Penso che la loro posizione tattica è più alta dell’anno scorso senza palla, si possono aprire spazi interessanti per noi. È l’unica cosa che vi concedo”.
Ha insegnato qualcosa la gara del 5 gennaio? Rispetto a quella partita si sente più sicuro?
“Le cose del passato le lascio a voi, è una nuova stagione, con una nuova rosa, un nuovo campionato. Arriva alla sesta giornata questo incontro in casa della Juventus, non bisogna tornare al passato e dire la Juventus era così o la Roma era così. Tutto questo è passato e non serve a niente tornare indietro, soprattutto perchè non possiamo cambiarlo. La verità di ieri non è la verità di oggi, noi siamo concentrati sul presente, il presente è domani. Anche i giocatori che non possono giocare vorrebbero farlo. E' normale perchè in una sfida di alto livello i calciatori la vogliono giocare e non stare in infermeria."
Le basterebbe l’atteggiamento e la personalità di martedì per stare tranquillo? Conta più il risultato o giocare bene domani?
"La conseguenza del bel gioco è il risultato positivo. L'ho sempre pensato, lo abbiamo visto martedì, non cambieremo il nostro atteggiamento. Non vuol dire che essere brutti non porta risultati, succede ad ogni squadra durante la stagione. Domani abbiamo delle convinzioni ad inizio partita ma bisognerà essere intelligenti sul campo e dopo forse non adattarsi ma cambiare qualcosa se questo qualcosa ti può portare un risultato positivo. Non dobbiamo essere costretti a fare solo una cosa, abbiamo già dimostrato di poter fare differenti cose.
L’anno scorso la Juventus di Conte vinceva con un pressing aggressivo tranne una: quella con la Roma dove lasciò il campo alla Roma per togliergli spazio. Da questo punto di vista, lei si aspetta una Juventus aggressiva o un pochino rinunciataria?
“L’impatto fisico l’hanno loro, hanno giocatori bravi sotto questo piano. È uno dei parametri di questa squadra, ma noi siamo pronti a questo. Anche noi dobbiamo andare nei contrasti, lo abbiamo visto anche mercoledì, l' atteggiamento dell’Atletico Madrid è quello. E' una suqadra che fa pressing aggressivo, noi dobbiamo essere pronti. Dobbiamo essere in grado di recuperare la palla, non si fa con le scarpe da danza”.
Ho letto molte critiche alla Juve. Forse se avreste incotrato anche voi l'Atletico, avreste giocato meno bene. Lei quanti giocatori ha domani che non possono reggere 90 minuti?
“Nessuno, abbiamo avuto cinque giorni. Per questo prima del City Avevo detto che avremmo avuto quasi una settimana, è stato così, saranno tutti a piene energie”.
Secondo lei, in questa partita, chi ha più da perdere in questa partita?
“Ci sono tre punti da guadagnare per ogni squadra. Non si decide il campionato dopo questa gara, anche se vinciamo noi non sarà chiuso, sarebbe un mancare di rispetto alle altre squadre. Sul piano psicologico può essere interessante, lo vedremo dopo la partita e avremo le risposte dopo la sosta quando torneranno campionato e Champions League. Quello che voglio io è finire bene questa serie di sette partite, la voglio terminare nel migliore dei modi. Abbiamo fatto bene fino adesso, ma la serie finirà alle 20 di domenica, faremo di tutto per ottenere un risultato positivo”.
Quale elemento ha contribuito maggiromente affinchè la Roma si avvicinasse alla Juventus?
“Per il momento abbiamo gli stessi punti dopo 5 partite, anche se vincere 5 partite in fila non è poco. Abbiamo fatto in modo di ridurre lo scarto, ma la risposta ci sarà a fine campionato. È ovvio che loro siano favoriti, non cambio idea, anche solo per buon senso. Quando una squadra non vende nessuno, prende almeno tre giocatori di qualità e vince tre scudetti è favorita. Questo non vuol dire che non saremo in grado di dire la nostra e di andare la per vincere, poi vedremo quello che succede. Con una squadra a 18 punti o due a 16 cambierà poco, sarebbe meglio essere noi davanti”.
Cosa può essere a lungo andare l'arma in più della Roma sulla Juve? O la Juve è più forte in tutto?
“Non lo so, abbiamo un atteggiamento di squadra che ci deve portare a giocare ogni gara al 100%, non solo per vincere questa partita ma per mostrare che ognuno dei giocatori è al servizio della squadra. Di questo ne abbiamo avuto risposta nelle ultime partite. Vuol dire che siamo in grado di superare momenti difficili, come l’abbiamo superato dopo il terzo minuto dell’ultima gara. Non è facile mantenere questo atteggiamento, perchè la stagione è lunga e mi aspetto sempre questo atteggiamento. Se abbiamo questo possiamo andare non solo in alto ma avere grande ambizione. Sull’avversario bisogna chiedere ad Allegri”.
Un pareggio allo Juventus Stadium andrebbe meglio alla Roma che alla Juventus? Si potrebbe dire che sarebbe un punto guadagnato piuttosto che due punti persi?
“Dipende dalla partita, se c’è una squadra che merita di vincere e che pareggia è sempre deludente. Se c’è una sofferenza tale che un punto va bene, sembra una cosa positiva. Vedremo la partita, la cosa importante è che siamo pronti la vogliamo giocare. Saranno 95 minuti al massimo, spero di vedere bel calcio, sarà una partita vista in tutto il mondo, l’Italia ha risposto in questa settimana facendo ottimi risultati in Europa sul fatto che questo è un campionato sottovalutato in questo momento. Queste partite devono fare anche pubblicità al calcio italiano”.
Qual è il giocatore che la Roma teme di più di questa Juventus.
“Non possiamo fare un piano anti-qualcuno. Tevez è il più decisivo, i numeri lo dimostrano da inizio stagione. Ma una squadra completa e di qualità non è una squadra imbattibile, lo abbiamo visto mercoledì dove la Juve ha perso. Nessuna squadra può vincere tutte le partite di una stagione. Sono concentrato sulla mia squadra, con le nostre forze abbiamo mostrato che il livello resta sempre buono, mi fido dei miei giocatori su questa partita”.
Un po’ di chiarezza sulle condizioni di Castan?
"E’ a casa da due giorni per un virus gastro-intestinale. Forse per un problema dei suoi bambini a scuola. Questo è stato un contrattempo sul suo recupero, non solo per la coscia ma anche per l'orecchio. Per fortuna abbiamo 15 giorni non solo per lui ma anche per gli altri, non faccio la lista che sennò arriviamo a domani (ride, ndr). L'importante penso che tutti saranno recuperati per la gara con il Chievo."
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