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Gandini: “Una vergogna che Collum non abbia capito cosa sia successo”

LaPresse

L'ex dirigente giallorosso parla anche della condizione dei giallorossi: "I giallorossi hanno una miriade di infortuni che stanno condizionando il lavoro di Fonseca"

Redazione

Umberto Gandini , dirigente sportivo che ha vissuto entrambe le realtà di Roma e Milan, esprime il suo pensiero in vista del big match di domenica. Come riportato da Tuttosport, il nativo di Varese si è focalizzato inizialmente sul progetto stadio che si sta portando avanti a Milano: "Se sono favorevole ad un nuovo impianto? Certo. Avendo lavorato tanti anni a Milano, conosco bene la realtà di San Siro. Gli ultimi interventi sono stati fatti in occasione della finale di Champions del 2016, ma credo si sia arrivati al massimo di quello che si può fare. Altre ristrutturazioni necessarie, non si possono fare per diversi fattori. Un nuovo stadio servirebbe alle due squadre di Milano, così come quello della Roma".

Gandini ha poi parlato della sfida di campionato: "È una partita molto importante per entrambe le squadre. Potrà dire molto sulle ambizioni di risalita del Milan, ma anche della Roma, che non sta attraversando un momento felice in campionato. I giallorossi hanno una miriade di infortuni che stanno condizionando il lavoro di Fonseca, mentre il Milan è reduce da una partita a due facce con il Lecce dopo il cambio di allenatore. Se entrambe vorranno rientrare nel novero delle pretendenti alla Champions, dovranno cercare di ripartire dai tre punti di domenica. Per certi versi, seppur a fine ottobre, siamo davanti a un vero e proprio esame di maturità".

L'ex ad è poi intervenuto anche ai microfoni di ReteSport e ha parlato anche di De Rossi“Daniele ha davanti a sé un esempio enorme, che è suo padre (Alberto, tecnico della Roma Primavera, ndr). Daniele ha imparato tantissimo giocando, conosce benissimo il calcio, ha un’apertura mentale tale da fargli abbracciare altri ruoli, ma parlando con lui nell’ultimo periodo in cui sono stato a Roma, ho percepito la sua propensione per il campo. Adesso al Boca può aumentare il proprio bagaglio di conoscenze. Daniele ha le stigmate per fare la carriera che ha in mente, un po’ come Gattuso”. Inevitabile un passaggio su quanto accaduto ieri nel match contro il Gladbach e l'errore di Collum: "Guardavo la partita ed è stata una vergogna che l’arbitro non abbia capito cosa fosse successo e che nessuno dei suoi assistenti sia stato in grado di aiutarlo. In generale è chiaro che ci sia un problema di costi che fino a qualche tempo fa la Uefa ha definito non gestibile per l’Europa League. Anche in Champions si è partiti introducendola solo dalla fase a eliminazione diretta per poi arrivare ad averla anche nella fase a gruppi. Vedrete che succederà anche in Europa League. Peccato che ieri sera si sia rivelato esatto ancora una volta il detto “Gol mangiato gol subito” (errore di Florenzi, ndr), ma certo quello che ha fatto l’arbitro Callum è inqualificabile. Il designatore Uefa, Rosetti, ha mandato un arbitro di esperienza. Purtroppo l’errore è sempre possibile e, in realtà, oggi in Europa non ci sono arbitri preparati per la VAR in numero uguale a tutte le partite in programma. Questo è un periodo in cui si continua a fare formazione. Serve educare, preparare la squadra arbitrale europea per gestire il mezzo tecnologico. Di certo ieri sera la partita ha dimostrato che non ci può essere un calcio a due o a tre velocità. Le polemiche ci saranno sempre, ma non si può più tornare indietro. Bisognerà avere il Var in ogni partita. Credo comunque che la Roma abbia le carte in regola per qualificarsi”.

Infine una battuta sull'assenza di Pallotta dalla Capitale: “Il presidente ama moltissimo la Roma e le dedica molte attenzioni. Certo manca da molto tempo e l’assenza prolungata crea qualche scontento. Ha mille impegni e comunque ha messo su una struttura, nel club, nella quale lui si riconosce molto bene. Al presidente piacerebbe venire a Roma più spesso, ma c’è stata una serie di circostanze per cui non è riuscito a venire. Io ho avuto un’ottima relazione con il presidente e con gli altri dirigenti. Abbiamo conseguito risultati importanti nell’anno dell’esordio di Di Francesco, sia sul piano calcistico che commerciale. L’amore che c’è tra la città e la squadra è qualcosa di unico per cui mi auguro che possa avere lo sfogo che merita”.