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Gandini: “Roma sfida coinvolgente, devo assimilare la cultura romana”

L'ex dirigente del Milan, in occasione degli 80 anni di Silvio Berlusconi, ha parlato della sua nuova avventura come amministratore delegato giallorosso

Redazione

Umberto Gandini, amministratore delegato della Roma, è stato intervistato dal portale milanews.it per gli 80 anni di Silvio Berlusconi.

In bocca al lupo per la sua nuova avventura alla Roma…

“Crepi il lupo. Sicuramente è una sfida molto coinvolgente in un ambiente diverso, c’è tanto da imparare perché prima bisogna assimilare la cultura della gente e delle persone a Roma, per poi cercare di portare il massimo contributo possibile per crescere”.

Direttore oggi il presidente compie 80 anni, che augurio vorrebbe fargli?

“Sono stati 23 anni splendidi sotto la guida del presidente Berlusconi, lui è unico nella storia del calcio, senza ombra di dubbio. Con grande affetto e riconoscenza gli faccio i migliori auguri di cuore per i suoi 80 anni e perchè possa continuare nel suo percorso per tantissimi decenni ancora. Con grande affetto e grande stima”.

Cos’è stato per lei il presidente Berlusconi?

“E’ un uomo di una visione straordinaria, una persona che ha portato nel calcio un modo diverso di seguire le cose, di gestire le persone, allenatori e giocatori. Ha costruito il mito del Milan e ha permesso a tutti noi professionisti e ai tifosi nel mondo di gioire in una maniera straordinaria”.

Lei viaggia spesso per motivi di lavoro e ha potuto testimoniare in prima persona quanto la fama di Berlusconi e l’immagine del suo Milan in questi decenni abbiano conquistato luoghi lontani dall’Italia…

“Assolutamente si, nelle parti più sperdute così come nelle grandissime città il binomio Milan e Berlusconi è sempre stato sinonimo di grande qualità e si successo. Ma anche di lungimiranza, di grande capacità di anticipare le cose, di motivare la gente e portare a casa il risultato”.

La particolarità di questo 80esimo compleanno di Berlusconi riguarda il fatto che si chiude un ciclo trentennale al Milan, aperto nel 1986 e chiuso proprio in questo fine 2016…

“Si è conclusa un’epoca ed è stato scritto un capitolo lungo trent’anni della storia del calcio mondiale, questo rimarrà per sempre. E’ stata fatta una scelta, ovvero quella di passare la mano, sono state prese delle conseguenti decisioni e quindi a questo punto si chiudono 30 anni irripetibili, e il presidente ha contribuito a rendere mitici questi anni”.