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Gandini: “Ripopolare lo stadio è il primo obiettivo. Abbiamo rispettato i limiti UEFA di bilancio”

L'ex dirigente del Milan ha parlato di quelli che saranno i suoi primi compiti da amministratore delegato della Roma

Redazione

Al termine dell'assemblea degli azionisti ha parlato l'a.d. della Roma Gandini. Queste le sue parole.

Sono molto contento e grato al club nella sua totalità per questa grandissima opportunità e sono impaziente e orgoglioso di poter guidare una grandissima società come la Roma e avere la possibilità di mettere a frutto le mie qualità, le mie esperienze e le mie relazioni che spero siano sufficienti per proseguire in questa strada di crescita che il club ha intrapreso a livello nazionale e internazionale.

Ripopolare lo stadio è il suo primo obiettivo?

È un obiettivo di tutta la società. La situazione è precaria e la squadra offre il suo spettacolo a pochi intimi. Ci sono situazioni pregresse che ho conosciuto e sto prendendo in considerazione e cercheremo di fare quello che già sta facendo la società che non è mai stata inerte sul tema. Chiaramente ci sono delle decisioni prese per l'ordine pubblico ma penso che il comportamento della tifoseria romanista sia assolutamente ineccepibile e credo necessiti di una revisione delle posizioni prese dalle autorità. Ho notato con grande piacere come i tifosi vengono in trasferta a sostenere la squadra. A Sassuolo è stato bellissimo vedere tutta la curva ospiti giallorossa esultare con i giocatori ai tre gol segnati sotto di loro. Mi auguro che questo continui ma trovo necessario riportare il pubblico romanista allo stadio.

Ci sono altri punti urgenti da risolvere?

Dovremmo trovare una cura contro la rottura dei crociati ma non dipende da noi. Ripeto, la Roma è una grande società, ha portato risultati molto importanti ed è stabilmente ai vertici del calcio italiano e lì deve restare. Le distanze sono ridotte, abbiamo una grandissima opportunità dal punto di vista sportivo nelle prossime giornate. Per quanto riguarda la società ci sono delle scadenze a livello di politica sportiva con la Lega e la federazione, in particolare trovare come sistema calcio un antidoto all'emorragia di spettatori e di prestigio che ha il calcio italiano e riportare al centro di tutto il tifoso, il sostenitore. Senza il pubblico l'evento sportivo perde gran parte del suo valore. La società è ben strutturata ma ho obiettivamene bisogno di tempo per poterne conoscere i segreti anche se queste sei-sette settimane sono state importan utili. Ho degli ottimi compagni di cordata che mi stanno istruendo sul perché e il per come ci sono determinate situazioni e dopo di che prenderemo in mano la società affinché il club sia sempre più competitivo su tutti i livelli.

La Roma appoggerebbe un'eventuale candidatura in Lega di Galliani?

Prima di tutto è prematuro parlare di candidature. L'interesse del calcio italiano e della Roma è di trovare un percorso di crescita che permetta di gestire il calcio con una certa progettualità e quindi finalizzato a portare il calcio italiano ai livelli che merita. Se sarà Galliani o qualcun'altro a farlo dipenderà dai poteri che avrà. Per noi la cosa importante oggi è la riscrittura dello statuto per avere una struttura organizzativa più completa affinché la lega calcio possa svolgere al meglio i suoi compiti.

Ci sono stati interventi critici degli azionisti?

Assolutamente sì perché è normale che i soci di una società di calcio sono anche tifosi e appassionati veri della squadra. Avendo la possibilità di portare la loro opinione lo fanno anche con espressioni colorite ma è giusto così.

Il nuovo a.d. è intervenuto anche ai microfoni di Sky Sport:

Quali sono gli obiettivi dell’avventura a Roma?

Quelli di sempre: di essere più competitivi, di portare questa società competitiva a vincere. Poi quando vieni a Roma, con il progetto stadio ed il Convivium è chiaro che bisogna guardare anche al bilancio. Prima, però, bisogna portare i tifosi allo stadio

Sul bilancio:

Abbiamo una perdita di 14 milioni, il bilancio è salito a 219. Rientriamo perfettamente nel settlement dell’UEFA con una perdita consolidata nell'anno 2015/2016 di 24 milioni sui 30, ed è un grande motivo di vanto questo.

Florenzi?

L’avevo accompagnato subito e poi con Baldissoni sono andato a trovarlo. L’operazione è andata bene e lui è molto carico. Sono stati fatti degli interventi di sutura del menisco e basta. Ci stiamo specializzando nei crociati…

La squadra?

E’ un buon momento, la squadra ha dato continuità e vittoria e dopo le vittorie con Napoli e Inter snon stati bravi a continuare la striscia. A Sassuolo è stata una partita importante ed una vittoria altrettanto importante perché non abbiamo perso terreno sulla Juventus.

Cosa si può fare per i tifosi?

La società sta facendo molto perché si sta interfacciando con il ministero, le autorità ed il prefetto. Un problema che non è legato solo alle barriere ma anche difficoltà nell’arrivare all’Olimpico e qualche coda di troppo all’entrata. L’aver visto i tifdosi felici al Mapei è stato molto piacevole. E’ un grande peccato, ma noi cercheremo di riavvicinare i tifosi, il nostro patrimonio principale, allo stadio anche coordinandoci con il CONI.

Secondo lei, che cosa manca alla Roma per vincere?

Il tempo è stato molto poco e mi devo ancora ambientare. Non manca nulla direi per fare bene. C’è una società solida e degli impianti modello, poi c’è un buon tecnico ed un ottimo rosa. Serve quel filo di collegamento che ci porti a vincere e diventare una grande squadra.

Avere un presidente lontano destabilizza l'ambiente?

Io non lo sento, la società è presente con i suoi rappresentati e la presenza è continua e costante. Le cose a Roma si vivono in maniera molto passionale e c’è una visione molto particolare dei suoi successi ed insuccessi, che speriamo siano il meno possibile. E’ una società lanciata al futuro, che sta lavorando su un nuovo impianto, sperando di poter davvero iniziare dopo la conferenza dei servizi. L’obiettivo numero 1, però, è riportare i tifosi allo stadio.