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Gandini: “La Roma è proiettata al futuro. Bella sfida, ma avrò bisogno di tempo”

Il nuovo ad giallorosso ha parlato delle sue sensazioni dopo aver chiuso l'avventura milanista, ma allo stesso tempo ha dimostrato tanta voglia di iniziare un'altra esperienza

Redazione

E' ufficiale da qualche ora il nuovo acquisto giallorosso per la dirigenza. Umberto Gandini sarà il nuovo amministratore delegato della Roma e arriva nella capitale dopo l'avventura ventennale con il Milan di Berlusconi. Gandini porterà la sua grandissima esperienza, simbolo della volontà da parte della dirigenza capitolina di crescere anche e soprattutto a livello di peso e credibilità internazionale. Il neo ad romanista è entrato questa mattina nella sede della Lega Calcio a Milano con il suo nuovo ruolo e ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti.

Si chiude un'esperienza importantissima per lei, di 23 anni.

"Si, quasi un quarto di secolo, una storia straordinaria con il Milan di Berlusconi. I sentimenti sono tantissimi, le emozioni sono molteplici. L'ultima settimana è stata molto particolare, perché il distacco da quella che è stata la mia vita e famiglia professionale sicuramente non è semplice. Però è stato un momento in cui ho anche avuto la chiara consapevolezza di aver completato un percorso e di aver imparato tanto, ricevuto tantissimo e dato anche tanto".

Che Milan lascia?

"Il Milan è sempre lo stesso, è una società unica al mondo, è una delle squadre più importanti del mondo con una storia incredibile. Ha dentro di sé la storia e il dna per continuare ad essere dove le compete. Gli episodi hanno una grandissima influenza sui risultati sportivi che sicuramente non sono stati all'altezza negli ultimi anni".

Riprende ora dalla Roma...

"La Roma è una grandissima opportunità, una sfida bellissima in una società proiettata verso il futuro con grandissimi progetti e con una solidità di risultati sportivi consolidata. La Roma è stabilmente nei vertici del calcio italiano e ha tutte le carte in regola per salire anche a livello europeo".

La Roma è stata la società meno lontana dallo strapotere della Juve, cosa si aspetta dall'ambiente romanista?

"E' un ambiente molto passionale, di grandissimo calore per la propria squadra, ma un ambiente che non conosco. Quindi non ho preconcetti, ma so quello che mi aspetta, ovvero entrare in una società che cerca la sua strada dal punto di vista sportivo e manageriale per continuare ad eccellere. Farò del mio meglio perché questo si compia nel modo più concreto e veloce possibile".

Da esterno, cosa può dire sull'ambiente romanista?

"In 25 anni di occasioni di confronto ce ne sono state tantissime, anche di lavorare con la società Roma. La parte principale con cui io ho avuto a che fare è stata la presidenza Sensi, ora c'è la gestione Pallotta. Avrò bisogno del mio tempo per capire questo ambiente e calarmi in questa realtà per dare il più presto possibile il mio contributo".

I tifosi del Milan come devono vivere questa svolta epocale nella proprietà?

"Devono viverla per quella che è, ovvero una svolta epocale. Bisogna partire da qui. Dare grande fiducia alla società e alla squadra, dare tempo alle persone che ne prenderenno il controllo per far svolgere i loro piani a livello manageriale".

Sull’idea di una federazione sudamericana e di una Supercoppa Intercontinentale...

"Le idee sono tante, recentemente ci siamo incontrati con il rappresentante della nuova associazione dei club sudamericani Angelici, presidente del Boca Juniors, stanno seguendo un percorso simile ma non con le stesse peculiarità che ha  avuto l’ECA in relazione a Uefa e Fifa. Loro hanno più difficoltà loro con la Conmebol, non sono considerati ancora un partner di business né nei regolamenti sono ancora considerati come singole squadre e quindi il percorso è un po’ più lungo. Le idee comunque sono tante, ma ci si scontra poi con la realtà dei calendari. Per il momento non ho altro da aggiungere su questo".