Collaboratore tecnico di Fabio Capello da una vita, Italo Galbiati, è intervenuto ai microfoni de “La città nel pallone” di RadioIes, per parlare di calcio e non solo.
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Galbiati: “Ho cercato di convincere Capello a tornare a Roma”
Collaboratore tecnico di Fabio Capello da una vita, Italo Galbiati, è intervenuto ai microfoni de “La città nel pallone” di RadioIes, per parlare di calcio e non solo.
Ecco le sue parole:
L’Inghilterra è ai quarti grazie a voi?
“I meriti vanno suddivisi a reparti. Capello è il coach quindi il responsabile, poi i meriti sono anche dei collaboratori. Sono anni che siamo assieme, lo eravamo anche a Roma, perciò siamo rodati”.
Sulle parole di Rooney.
“E’ un ingrato. I giocatori lo sono sempre. Ha sbagliato dicendo quelle cose, perché Capello era uno che si faceva capire e rispettare. Il calcio è universale e c’è una lingua sola: il campo e il pallone. In Sudafrica per dei suoi problemi giocò male, poi in Montenegro si beccò due giornate. Non può insegnare il modo di comportarsi ed esprimersi a me e Capello”.
I tifosi sembrano essersi riavvicinati dopo il vostro addio.
“Anche se gli italiani sono visti male, quando c’eravamo noi erano sempre legati. Non ho mai sentito fischiare, anzi, sono stati sempre con noi. Ora si sentono tutti protagonisti, ma il tifoso inglese è così”.
Sull’Inghilterra.
“L’Inghilterra ha imparato a giocare alla Di Matteo: otto dietro la linea della palla, con Rooney da mezza punta e Welbeck davanti. E’ una squadra solida, forte di testa e brava nelle ripartenze. Sicuramente va presa con le molle”.
Chi è il giocatore inglese che l’ha colpita di più?
“Wilshere è il più bravo, ma ora è infortunato. Oggi come oggi è Chamberlain, che è un talento puro. Il vero leader? E’ Steve Gerrard, che è un uomo e giocatore vero che con noi è stato molto legato”.
Gerrard o De Rossi?
“Daniele l’ho portato in prima squadra con Fabio. È un grande campione e giocatore, si assomigliano e diciamo che forse Daniele è ancora piu geometrico di Gerrard. Sono alla pari, ma se do un voto, lo do a Daniele”.
Capello ci metteva la faccia e lei allenava la squadra. È vero?
“Sono venticinque anni che lavoriamo insieme e tutto il lavoro l’ho fatto insieme a Fabio, mai di mia iniziativa”.
Su Zeman.
“Di lui ho una stima immensa. E’ un alleantore che dal niente, tira fuori il tanto: è uno esigente e alla fine le sue squadre hanno sempre fatto bene. E’ un uomo che merita. Quest’anno la Roma farà un grande campionato”.
Su Baldini.
“Sicuramente sa fare il suo lavoro, perché è un grande direttore generale. Chiaramente nelle squadre, appena c’è qualcosa che non funziona, le colpe vanno alla società e poi all’allenatore”.
Su Luis Enrique.
“Lo reputo un grande allenatore che purtroppo non ha avuto tempo e giocatori. Meritava di più, sono molto dispiciuto”.
Su Totti.
“E’ immortale, con lui ho avuto un rapporto bellissimo. E’ uno che come ti guarda, ha già capito quello che vuoi. E’ un fuoriclasse e mi auguro che quest’anno riesca ancora a fare grande la Roma. In questa Nazionale ci sarebbe stato alla grande”.
Capello allenerà l’Italia nel 2014?
“Me lo ha sempre detto, lui in Italia non lavorerà più, sopratutto con la Nazionale. Non gli va, quando glielo dicevo mi rispondeva che era meglio di no”.
Ha mai creduto ad un vostro ritorno alla Roma?
“Non l’ho mai sentito dire di non voler tornare alla Roma. E’ affezzionato, ma non credo che abbia dei programmi per tornare a Roma. Io ho cercato di convincerlo, perché sono stati 5 anni bellissimi, ma Fabio non era d’accordo”.
Pronostico Inghilterra-Italia.
“Io dico uno a zero per l’Italia, con gol di Antonio Casseno (ride n.d.r.)”.
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