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Gabrielli (prefetto Roma): “Il derby a porte chiuse non è una provocazione ma una soluzione”

"Se alla prossima vigilia di derby si dovesse avere la percezione che l’unico sistema per evitare certe cose sarà utilizzare mezzi e forze spropositate rispetto all’evento, io tornerò a spingere su questa soluzione"

Redazione

"Il prefetto di Roma Franco Gabrielli, intervistato dai microfoni di Radio Roma Capitale ha parlato del derby della capitale e della possibilità di disputarlo a porte chiuse. Queste le sue parole:

""A Roma abbiamo il più grande stadio d’Italia in un sito che è quanto di più infelice ci possa essere per la gestione dell’ordine pubblico. Consideriamo che la regola che immediatamente si valuta nella gestione dell’ordine pubblico è relativa agli spazi, alle vie di fuga. L’Olimpico ha una parte a ridosso di un monte e gli altri lati aperti che insistono su una via di grande comunicazione e zone abitate. A questo discorso uniamo l’animosità da parte del tifo romano, con l’utilizzo di coltelli, aspetto che non si verifica in nessun altra città italiana e che invece a Roma avviene frequentemente. C’è un problema culturale di fondo, rispetto al quale l’orario di inizio del derby è del tutto ininfluente. Siccome purtroppo su questi temi più passa il tempo e meno c’è una risposta culturale, la mia provocazione sul derby a porte chiuse non è solo provocazione ma una soluzione che può portare a evitare tutte le problematiche di cui stiamo parlando. Se alla prossima vigilia del derby si dovesse avere la percezione che l’unico sistema per evitare certe cose sarà utilizzare mezzi e forze spropositate rispetto all’evento, io tornerò a spingere su questa soluzione, soprattutto per tutelare tutti i cittadini che non seguono il calcio e che leggono che per una partita di calcio si impiegano uomini e mezzi che potrebbero essere spostati su altre criticità più urgenti e generalizzate".