Debiti, eredità tecniche ed economiche pesanti e ovviamente qualche errore. La partenza della gestione Friedkin è stata deludente al netto di alibi e difficoltà oggettive. Alla fine del loro primo anno la Roma è arrivata settimana, fuori anche dall’Europa League per la prima volta dal 2013. Normale assestamento? Ok, ma anche in questa stagione la squadra giallorossa si trova al settimo posto con un record (o quasi) di sconfitte nelle prime 16 giornate e un futuro che spaventa più che alleviare il dolore. Eppure la partenza falsa di Dan e Ryan Friedkin non è stata la peggiore negli ultimi 50 anni di Roma. Anzi andando indietro nel tempo notiamo come quasi tutte le presidenze del passato hanno avuto bisogno di 1-2 anni di costruzione prima di decollare. Peggio di loro aveva fatto un altro americano, anzi l’unico altro americano che ha gestito il club in questi anni. La media delle prime 54 partite sotto la gestione Pallotta (con presidenza Di Benedetto nei primi mesi) è stata dell’1,5 punti di media a partita. Che ha portato la Roma allenata da Luis Enrique e da Zeman poi al settimo e sesto posto. Un percorso simile a quello dei Friedkin che mantengono per ora una media di 1,6 punti a partita tra Fonseca e Mourinho. Con risultati però molto simili in termini di classifica, e prospettive di crescita proprio come accadde con Pallotta che nella stagione 2016-2017 arrivò a 2,3 di media. Va detto che Pallotta aveva preso una Roma, però, che un anno e mezzo prima aveva sfiorato lo scudetto e poteva contare in rosa su campioni veri come Totti, De Rossi o Pizarro ereditati dalla gestione Sensi mentre quella dei Friedkin poteva contare su un solo big come Dzeko.
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Friedkin, media punti da 1,6. Ma non è la più bassa di sempre nei primi due anni
Partenza falsa per Dan ma nella storia della Roma, media alla mano, ha fatto peggio Pallotta. Anche Sensi e Viola in difficoltà nei primi mesi. Poi l'exploit
Sensi e Viola, un'altra storia
A proposito avvolgendo ancora il nastro notiamo come la media punti sia stata più alta in anni in cui paradossalmente i malumori della piazza esplodevano in reazioni più accese rispetto ad oggi. Quando Franco Sensi ereditò una Roma martoriata dai problemi economici e giudiziari di Ciarrapico (1,5) la media punti nel primo anno e mezzo era di 1,7 punti a partita con Mazzone allenatore. Dal terzo anno in poi salirà vertiginosamente fino all’exploit tra il 2001 e il 2008 con una media oscillante tra 2 e 2,3 a partita. Quell’anno il timone passò alla figlia Rosella che lascerà la Roma su vette alte con una media di 1,9 punti a partita nelle prime 54 prese in esame. L’impatto massimo resta quello di Viola che trasformò subito la Rometta in grande Roma. Nel primo anno lo storico Dino arrivò comunque settimo (conquistando la coppa Italia) ma già nel secondo piazzò la Roma seconda a un passo dallo scudetto con una media di 1,2 punti a partita nell’epoca in cui le vittorie ne valevano due. Facendo un breve calcolo sui tre punti la prima annata sarebbe finita con la media dell’1,4 mentre la seconda salirà su oltre 1,9.
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