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Frattesi: “La Roma è un tarlo, volevo tornare. Non so perché non è successo”

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Le parole del centrocampista sul rapporto con Sacamacca: "Lo inseguo. Siamo arrivati alla Lazio insieme, lui è andato alla Roma e poi ci sono andato io. In quindici anni penso di non aver mai litigato con lui"

Redazione

Davide Frattesi è stato protagonista del format di Dazn 'Piedi x terra'. Il centrocampista ha raccontato le fasi iniziali della sua carriera, il momento in cui ha lasciato la Roma e le sue ambizioni per il futuro. Queste le sue parole:

Su Daniele De Rossi. "Era uno dei pochissimi che quando sbagliavi non strillava e non ti massacrava. Non è scontato che quando vai in prima squadra e sbagli non ti dicono niente. Spesso magari ti massacrano perché sei più piccolo. Invece lui ha sempre avuto una parola di conforto, sono cose che ti rimangono dentro. Uno dei pochi che parlava ai giovani".

Sul ritorno alla Roma. "E' stato veramente un tarlo, perché volevo tornare a tutti i costi. Ci sono rimasto un po' male, però poi alla fine nel calcio ci sono talmente tante variabili che alla fine non puoi sapere perché l'hanno fatto. Questa cosa mi era un po' scesa, ma come per tutti i romani Roma è Roma".

Sulla sua vita dopo il calcio "Mi piacerebbe fare l'allenatore. Entro in campo, espulsioni, 100%. Però mancano vent'anni, magari cambio un po'".

Su Scamacca. "Lo inseguo. Siamo arrivati alla Lazio insieme, lui è andato alla Roma e poi ci sono andato io. Dopo di che è andato al PSV e poi al Sassuolo, io l'ho raggiunto al Sassuolo. Gli ho detto: 'Mi raccomando Gianluca, guadagna un top club così andiamo pure là'. Però sì, sempre nella stessa direzione anche perché siamo molto simili. Pensiamo le stesse cose, abbiamo lo stesso tipo di carattere. Gli opposti si attraggono in amore, ma in amicizia è difficile. In quindici anni penso di non aver mai litigato con lui".