"Voglio Totti al mio fianco, vicinissimo. Perché lui è la Roma e sarò fortunato se riuscirò a capire solo l’1% di quello che lui conosce di questa squadra”. Parole così belle nei confronti del capitano da parte di un dirigentegiallorosso non si sentivano da anni. Le ha pronunciate oggi uno spagnolo che due settimane fa si godeva il sole caldo di Siviglia: Ramon Rodriguez Verdejo, detto Monchi. Eppure il segnale irradiato in poche ore in mezzo mondo è stato questo: “Monchi licenzia Totti”. Tante testate estere hanno salutato il numero dieci, alcuni club come il Bayern Monaco gli hanno dedicato pure un tweet. Ma cosa è cambiato da ieri? Il nuovo direttore sportivo ha ammesso che è “arrivato qui da una settimana e tutto quello che so è che è già stata presa una decisione, un accordo chiuso da diverso tempo in cui in questo anno finisce il suo percorso da giocatore della Roma per cominciare a lavorare da dirigente”. Dove è la novità? E’ scritto in un comunicato a firma Pallotta, è stato ribadito negli ultimi giorni con modi meno carini anche da Baldissoni e Massara. E allora perché oggi si fa il funerale (da calciatore) a Totti?
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Francesco, adesso parla tu
Tante testate estere hanno salutato Totti, alcuni club come il Bayern Monaco gli hanno dedicato pure un tweet. Ma cosa è cambiato da ieri?
Forse per scaricare responsabilità sul nuovo arrivato che più di altri ha invece indicato la via sul nuovo ruolo di Francesco che peraltro in una recente intervista da Costanzo aveva espresso il desiderio di diventare uno “scopritore di talenti”. Monchi, almeno a parole, gli chiede di stargli vicino. Finora nessuno si era esposto così. Anzi finora nessuno ha fatto chiarezza sul futuro di Totti, nessuno lo ha ringraziato, nessuno sta celebrando davvero il suo ultimo mese da calciatore. Spalletti ha ironizzato spesso sul tramonto del giocatore più forte della storia romanista (ricorderete le battute sui giornalisti o sul suo futuro da legare a quello di Totti), Gandini l’ha presa molto alla larga, i compagni di squadra non si sono esposti più di tanto. Ora una sola richiesta: Francesco cosa ne pensi? E’ ora che anche il numero dieci si tiri fuori dal silenzio assordante, che ci dica cosa vorrà fare da grande. Nella Roma? Noi speriamo di sì, Monchi pure. Almeno a parole.
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