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Fonseca e i quattro moschettieri: Dzeko, Kolarov, Fazio e Cristante le frecce irrinunciabili

LaPresse

In estate la loro permanenza era tutt'altro che scontata, ora non saltano neanche un minuto. Ma con il rientro di Smalling...

Marco Prestisimone

Non ci sarebbe da meravigliarsi se nello spogliatoio di Trigoria, da qualche parte, ci fosse scritto "Tutti per uno, uno per tutti". Un po' perché fin dal loro insediamento la coppia Petrachi-Fonseca ha spinto sul tasto del collettivo, un po' perché come Alexandre Dumas il tecnico portoghese ha scelto i suoi quattro valorosi moschettieri. Se Pellegrini e Zaniolo si sono presi le luci più luminose dei riflettori nelle prime uscite, le frecce a cui l'ex Shakhtar non rinuncia mai sono altre. Fazio e Kolarov in difesa, Cristante in mezzo al campo e Dzeko davanti. Chi per un motivo e chi per un altro, quattro giocatori la cui permanenza a Roma era tutt'altro che scontata.

IRRINUNCIABILI - In quattro, esclusi i 18' di "riposo" per Cristante e i 16' per Dzeko di ieri, hanno giocato novanta minuti per quattro partite. Sui dodici gol realizzati fino ad ora ne hanno segnati sei. E chissà che il conto non possa salire già domenica a Bologna, visto che Fazio negli ultimi due anni ha segnato due volte ai rossoblù e Edin - che ieri ha toccato quota 90 - ha messo nel mirino Montella nella classifica romanista all-time. Tra tutti, il difensore argentino è quello destinato ad abbassare il suo minutaggio una volta che Smalling avrà smaltito le prime noie muscolari. In estate i tifosi avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di non rivederlo dopo i disastri dell'anno passato, Fonseca invece l'ha sempre considerato il comandante della difesa e a ruotare sono sempre stati Mancini e Jesus. Un capitolo a parte lo merita Cristante: gli arrivi di Diawara e Veretout e i primi tentativi con Pellegrini davanti alla difesa sembravano i segnali di un lento declino in giallorosso. Ma se prima Di Francesco, poi Ranieri e ora Fonseca non rinunciano mai all'antidivo Bryan, un motivo ci sarà. "È quello che ha capito meglio di tutti cosa voglio dai centrocampisti", aveva rivelato qualche settimana fa l'allenatore portoghese. Ma la vera investitura era arrivata da De Rossi il giorno dell'addio: "Ne vorrei cento come lui a Trigoria". Non fa stropicciare gli occhi come fanno altri compagni, ma la Roma si gode lui e il nuovo centrocampo con Veretout.

FRATELLI - Se per i primi due questa continuità è stata una sorpresa, non lo è stata per Kolarov e Dzeko. Che però sono stati anche quelli più vicini all'addio in estate. Il terzino ha accettato dopo un lungo colloquio con Petrachi, il bosniaco ha invece ceduto al lungo corteggiamento della società e alle lettere d'amore di Fonseca. Per Edin è arrivato il rinnovo a sorpresa fino al 2022, Kolarov potrebbe firmare a breve fino al 2021 con opzione per un'altra stagione. Spinazzola è arrivato per dargli una concorrenza competitiva dopo aver surclassato i suoi vice (ma lo erano davvero?) negli anni passati. E con Zappacosta e Kalinic a pieno regime nelle rotazioni di Fonseca, anche loro potranno riposare. Quando conterà, però, ci saranno.