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Fonseca: “Con Dzeko risolti i problemi, la fascia non l’ha influenzato”

LaPresse

Il portoghese all'ultima conferenza sulla panchina dei giallorossi

Redazione

Paulo Fonseca presenta per l'ultima volta una sfida da allenatore della Roma, alle 10:30. Quella con lo Spezia sarà l'ultima gara di campionato per il portoghese, pronto a lasciare l'eredità al connazionale José Mourinho. I giallorossi affronteranno la squadra di Italiano, matematicamente salva, domani alle 20:45 per ottenere il posto in Conference League. 

Si è parlato poco in questi ultimi giorni della partita di domani sera, la trasferta a La Spezia fondamentale per il dentro o fuori per l'Europa. Sappiamo la volontà della società di voler giocare in Europa la prossima stagione. Le chiedo se giocatori sono motivati, concentrati per questi 90 minuti decisivi? Buongiorno. Io penso di sì, ci siamo allenati bene questa settimana più lunga. Mi sembra che i giocatori sono motivati. Tutti qui abbiamo la consapevolezza che è importante vincere ed è importante arrivare in Europa per il prossimo anno. Per questo penso che siamo tutti concentrati e preparati per fare una buona partita domani.

Questa è l'ultima conferenza stampa a Trigoria, lei ha portato tante cose positive al calcio italiano, abbiamo apprezzato tantissimo il suo stile, la sua capacità di comunicare, la sua non necessità di ricorrere a polemiche o alibi, cosa che spesso avviene nel calcio italiano. E' un augurio che anche altri allenatori possano riprendere questo insegnamento che ci ha colpito e la ringrazio non solo a nome di Sky ma anche di altri colleghi che non possono venire per il Covid. Questi due anni si concludono, qual è il momento, se c'è, più bello che si porterà via quando non sarà più allenatore della Roma? E' difficile scegliere un momento, la cosa più bella che ho creato qui è la relazione con le persone, con voi (i giornalisti, ndr), con i tifosi, con le persone che hanno lavorato con me in questi due anni. E' la cosa più bella che posso dire, una relazione di grande rispetto e onestà. Ovviamente i risultati sono importanti ma penso anche che questi rapporti con le persone sono molto importanti. I tifosi, i giornalisti, le persone che hanno lavorato con me in questi due anni sono la cosa più bella che ho avuto qui.

Pensa che aver tolto la fascia a Dzeko lo abbia demotivato in campionato? A livello umano, cosa l'ha più delusa di quello che è successo a gennaio? No, non ha influenzato il campionato. La cosa più importante è che in tutte le squadre c'è questo tipo di situazione, abbiamo avuto un rapporto per poter terminare questo problema. Nell'ultima partita Dzeko ha dimostrato che abbiamo risolto tutti, come succede in tutte le squadre.

E' rimasto deluso dal rendimento stagionale di Pedro? Contro la Lazio è tornato decisivo dopo un lungo periodo anonimo. Penso che Pedro ha iniziato molto bene la stagione, dopo ha avuto un problema fisico ed è stato difficile tornare alla migliore condizione fisica non giocando troppo. Nelle ultime partite ha dimostrato che sta tornando il Pedro che abbiamo visto a inizio stagione.

Tra il derby e la doppia gara con Spezia nel girone d'andata abbiamo avuto la sensazione che si sia rotto qualcosa nella Roma. Lei ha qualcosa da rimproverarsi di quello che è successo in quei giorni? La squadra non si è rotta, siamo arrivati in semifinale di Europa League ed è la dimostrazione che la squadra non si è rotta. Una squadra così non potrebbe arrivare in semifinale, non potrebbe fare la prima parte della gara col Manchester e non può fare la partita che ha fatto qui sempre col Manchester. E' la dimostrazione che la squadra ha continuato ad essere ambiziosa.

Se dovesse scegliere una partita o un momento più bello a Roma, quale direbbe? E' difficile. Abbiamo fatto tante belle partite, la squadra giocava un calcio positivo, una squadra che giocava molto bene. Abbiamo avuto tante partite dove abbiamo giocato bene. Abbiamo giocato un buon calcio, difficile sceglierne una.

C'è un insegnamento che lascia alla squadra in questi due anni a Roma e per il quale crede che sarà ricordato? La necessità di avere sempre equilibrio, non fare drammi quando la squadra ha una sconfitta. E' vero che qui c'è una pressione molto grande sulla squadra ma è importante lasciare questo sentimento, che quando si perde non si devono fare drammi ma bisogna avere un equilibrio forte per una squadra che vuole sempre vincere.

Tre cose che pensa di aver migliorato da quando è arrivato? L'equilibrio, la voglia di vincere indipendentemente da quello che è successo nella partita precedente. E' difficile dire tre cose, ma la cosa principale è l'equilibrio, non fare drammi quando bisogna reagire. Penso che la squadra deve avere sempre questa voglia di vincere".

Chi conosce questa città e allena questa squadra ne rimane stregato per sempre. Che ne pensa? Per me è stato un grande orgoglio essere allenatore della Roma, ho imparato molto qui. E' chiaro che allenare la Roma è un motivo di grande orgoglio per qualsiasi allenatore. Il rapporto con i tifosi che sono stati sempre gentili con me, le persone che hanno lavorato qui. Io parto ma lo faccio con la Roma, i tifosi e il club nel cuore.

Lo Spezia è l'unica neopromossa che rimarrà in Serie A, cos'ha di diverso rispetto a Crotone e Benevento? Che partita si aspetta domani? Lo Spezia è una squadra che gioca molto positiva, vuole sempre giocare e avere l'iniziativa, ha un grandissimo allenatore che per me avrà un futuro molto buono. Mi aspetto una squadra difficile, non è facile giocare contro lo Spezia. Vogliamo vincere la partita. Sarà una gara difficile ma pensiamo solo a vincerla e ai tre punti.

Dopo il derby ha detto che Darboe ha cambiato la squadra, qual è la qualità migliore di questo ragazzo? Il coraggio, è un ragazzo molto coraggioso.