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Fonseca: “A Roma dopo il passaggio alla difesa a 3 abbiamo subito meno gol”

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Le parole dell'ex tecnico giallorosso: "Avevamo giocatori molto forti per costruire dal basso e sotto pressione come Kolarov, Mancini e Smalling"

Redazione

Paulo Fonseca, ex allenatore della Roma, ha rilasciato un'intervista a Coaches Voice. Il tecnico portoghese ha parlato dei cambiamenti tattici dopo l'arrivo in Italia. Ecco le sue parole: "Quando sono arrivato alla Roma ho deciso di giocare con lo stesso sistema di gioco che usavo allo Shakthar. Sono partito con il 4-2-3-1 con le ali che si inserivano per vie centrali come in Ucraina. La differenza è che in Italia le squadre pressano alte e bisogna trovare più soluzioni per iniziare a costruire l’azione. Confesso che preferisco quando le squadre attaccano ed è più facile trovare lo spazio. Giocava quasi sempre Pau Lopez in porta, a destra c'era Florenzi o Santon. I difensori centrali erano Mancini e Smalling mentre a sinistra giocavano Kolarov o Spinazzola. A Centrocampo Cristante e Veretout. Con il francese che aveva molto spazio per attaccare. Davanti Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan e Dzeko. Dopo l’infortunio di Nicolò al suo posto ha giocato Kluivert. A metà stagione ho deciso di cambiare e di giocare con il 3-4-3.

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Il modo di attaccare è lo stesso del 4-2-3-1 ma si cambia nel modo di difendere. La maggior parte delle squadre in Italia ci mettevano in difficoltà e ho aggiunto un difensore in più perché era più semplice controllare i movimenti degli avversari. Un altro motivo è perché la maggior parte delle volte che prendevamo l’iniziativa, nel momento in cui perdevamo il pallone con i tre difensori centrali eravamo più pronti per il contropiede. Infatti dopo che abbiamo cambiato modulo i gol subiti sono diminuiti e non abbiamo perso per 8 gare di fila. Anche nella seconda stagione ho confermato questo sistema di gioco”.

Costruzione del gioco con i tre difensori. “Come nell’altro sistema è importante la costruzione del gioco con i difensori centrali. La differenza è che nell’altro facevamo indietreggiare uno dei centrocampisti mentre con il nuovo assetto tattico non serviva. Con quel modulo potevamo liberare i due terzini con molta più libertà. La prima fase è cruciale per noi e avevamo giocatori molto forti per costruire dal basso e sotto pressione come Kolarov, Mancini e Smalling".

L’abilità nell’adattarsi. “Ho deciso di cambiare in base alle caratteristiche del campionato. Uno dei giocatori più importanti per noi era Spinazzola, con il 3-4-3 diventa uno dei migliori perché è un giocatore molto offensivo e abbiamo vinto molte gare grazie a lui. Nel modo di attaccare non è cambiato granché ma confesso che preferisco il 4-2-3-1 e nel mio prossimo club giocherò in questo modo. Adesso non sto allenando ma vedo molte partite”.