(di Alessio Nardo)Punteggio pieno in classifica, squadra che vince e che va. Come ai bei tempi. Quei tempi a cui il tifoso romanista si stava un po' disabituando. E invece rieccoci. La Roma c'è, è partita col piede giusto, sbancando l'Ardenza di Livorno e liquidando la pratica Verona all'Olimpico. Due tappe, due semplici ostacoli iniziali di un lungo percorso fatto di insidie e difficoltà. Il volto di Garcia ci fa stare tranquilli. Il suo carisma trasmette fiducia, la squadra lo segue e dimostra personalità. E' presto per trarre conclusioni e fare bilanci. Ma possiamo già individuare pregi e difetti della neonata Roma. Destinata, auguriamoci, a riscattarsi su tutta la linea.
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Focus Roma: difesa solida, De Rossi ritrovato. Ma il centravanti resta una necessità
(di Alessio Nardo) Punteggio pieno in classifica, squadra che vince e che va. Come ai bei tempi. Quei tempi a cui il tifoso romanista si stava un po’ disabituando.
COSA VA - Morgan De Sanctis inoperoso sia a Livorno che ieri all'Olimpico. Zero parate in due gare: ingiudicabile. Dato estremamente confortante se pensiamo ai disastri difensivi delle ultime due stagioni. Il reparto arretrato regge, tiene botta, dimostra padronanza e sicurezza. Certo, non sempre capiterà di affrontare Paulinho, Belingheri e Dionisi, oppure un 36enne Luca Toni lasciato solo soletto. Gli avversari forti arriveranno, sin da Parma (Amauri-Cassano tandem niente male), ma i quattro dietro sin qui non hanno tradito. Benatia e Castan non saranno velocissimi, ma costituiscono una coppia. Uno destro, l'altro mancino. Uno più raffinato sul piano tecnico (il brasiliano), l'altro più cattivo e roccioso (il marocchino). L'intesa c'è e si vede. Maicon e Balzaretti in copertura non soffrono. La vera (splendida) notizia è l'efficacia dell'ex interista in proiezione offensiva. Sicuro, spigliato, potente e prepotente. Più che un terzino: costante fonte di gioco, attaccante aggiunto, in grado di far la differenza come pochi nel suo ruolo. In mediana si sta rivedendo il vero De Rossi, grintoso ed ultramotivato. Strootman lavora di fisico e di testa, facendo legna e cercando spesso l'inserimento in zona offensiva. Da sigle televisive il gol di Pjanic (favoloso), unico superstite della prima campagna acquisti sabatiniana. Davanti, solite invenzioni di un Totti immortale e puntuali incursioni degli esterni, da Florenzi a Gervinho, sino al neoarrivo Ljajic, già entrato in sintonia con l'Olimpico grazie ad una super prodezza. Gol d'autore, firma da campione.
COSA NON VA - Restiamo sui singoli. Il miglior Balzaretti ancora non si vede. Se in fase difensiva fin qui non ha avuto particolari grattacapi, l'ex esterno del Palermo fatica a produrre giocate di qualità nella metà campo avversaria. La generosità non si discute, e nemmeno la voglia di proporsi. Ma il confronto qualitativo col "collega di fascia" Maicon è imbarazzante. Nel primo tempo con l'Hellas, Balza ha di nuovo fallito la misura di alcuni traversoni piuttosto elementari. Manca (forse) un pizzico di lucidità. In ogni caso, Dodò non è un'alternativa affidabilissima, tant'è che Garcia non ha ancora concesso al brasiliano l'esordio ufficiale in stagione. A centrocampo, giusto lodare Pjanic per il gol da cineteca. Il bosniaco, sul piano tecnico, fa sognare. Ma essendo un intermedio, ha l'obbligo di apportare maggiore intensità e dinamismo al suo gioco, creando così (con De Rossi e Strootman) un tridente completo, coi fiocchi. Davanti si avverte la mancanza di un centravanti puro, in grado di sostituire al meglio Osvaldo. Una pedina forte fisicamente, col fiuto del gol, abile nel tenere in costante apprensione i centrali avversari e raccogliere i palloni messi in mezzo dagli esterni (sia offensivi che difensivi). Contro il Livorno, la Roma ha sbloccato il risultato con un bolide dalla distanza di De Rossi. E con il Verona è servito un autogol. In entrambe le occasioni, sino all'1-0 si è vista una manovra lenta ed un po' troppo macchinosa. Urge maggior rapidità d'azione. Lentezza e staticità, contro formazioni più sfrontate e dotate tecnicamente, rischiano di non rivelarsi armi efficaci.
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