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Flop Italia, serve la rivoluzione nei vivai: la Roma è già sulla strada giusta

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Dopo l’eliminazione contro la Macedonia, è il secondo mondiale di fila saltato, si studiano le soluzioni per rifondare nel nostro calcio. Il lavoro sui giovani sarà importante, la società giallorossa lo fa già da tempo

Daniele Aloisi

La vittoria dell’Europeo sembrava aver cancellato le nubi intorno al sistema calcio italiano, che dopo ieri e il secondo flop Mondiale di fila, si deve interrogare di nuovo sugli errori commessi in questi anni. Il primo punto dal quale ripartire è la rivoluzione nei settori giovanili. Se ne parla spesso, c’è chi lo fa da tempo e chi, invece, lo usa solo come specchietto per le allodole. La Roma in questo senso è un esempio perché è da anni schierata in prima linea su questa tematica.

A Trigoria 90% di giovani italiani

Nel vivaio giallorosso, dagli under 18 agli under 15, il 90% dei tesserati è formato da ragazzi italiani che potenzialmente potranno essere funzionali per la Nazionale che verrà. Anche in Primavera la Roma è tra le società con meno stranieri (9) rispetto ai 21 del Lecce o ai 12 dell’Inter e dell’Atalanta.

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Il nuovo modo di lavorare a Trigoria

L’obiettivo della società è chiaro: cercare, per quanto possibile, di costruire in casa i propri talenti. E’ già stato deciso come vuole lavorare la Roma: i ragazzi vengono seguiti, premiati quando necessario (Bove è andato in ritiro in Portogallo perché la società ha apprezzato la sua disponibilità a giocare con un gomito rotto), valutati in base a tecnica e comportamento, spronati a sfruttare la possibilità di allenarsi con un allenatore come Mourinho. Lo Special Ona ha lanciato diversi giovani in questa stagione e quando può va a vedere i ragazzi di De Rossi che stanno dominando il loro campionato. Altro cambio di passo rispetto al passato è rappresentato dagli ingaggi: il tetto annuo è di 70mila euro a giocatore, le eccezioni avvengono solo quando i calciatori entrano nel giro della prima squadra con continuità.

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Pronto il rinnovo per Bruno Conti. Possibile impiego in dirigenza anche per De Rossi

La rivoluzione del settore giovanile parte dai dirigenti, questa le parole di Tiago Pinto dopo l’annuncio di Vincenzo Vergine come responsabile del settore giovanile: “La crescita del settore giovanile è uno dei principali obiettivi della riorganizzazione dell’area sportiva del Club: per guidarlo abbiamo scelto un profilo che ha una grande esperienza e una straordinaria conoscenza di tutto il calcio giovanile italiano”. Bruno Conti e Alberto De Rossi hanno il contratto in scadenza ma non lasceranno la Roma. Il primo rinnoverà e sarà il responsabile del vivaio lato territorio, giusto riconoscimento per l’ex calciatore giallorosso che ha portato Trigoria tanti giovani interessanti (e milioni di euro con le vendite). Anche il mister resterà, ma dovrà decidere con Vergine se come allenatore della Roma Primavera o come dirigente insieme a Conti.