Il vice-direttore generale di UniCredit, Paolo Fiorentino, è intervenuto ai microfoni de 'La Politica nel Pallone' su Gr Parlamento per commentare il passaggio di proprietà del club giallorosso."Speriamo che a fare l'affare siano state la Roma e la città di Roma-
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Fiorentino: “Di Benedetto? Più che altro spero che l'affare l'abbiano fatto Roma e la Roma”
Il vice-direttore generale di UniCredit, Paolo Fiorentino, è intervenuto ai microfoni de ‘La Politica nel Pallone’ su Gr Parlamento per commentare il passaggio di proprietà del club giallorosso.“Speriamo che a fare...
Piu' che una trattativa, e' stato un percorso lunghissimo. La scelta è caduta sull'offerta vincolante oggettivamente migliore"
«Sinceramente non pensavamo di poter vendere meglio la Roma. Il valore degli asset si basa su dati di carattere economico e non sulla suggestione del brand». Paolo Fiorentino, vice direttore generale di Unicredit, è soddisfatto dell'operazione che ha portato alla cessione della Roma e a 'La Politica nel Pallone su Gr Parlamentò, fa un raffronto con due club della Premier League. «Recentemente ci sono state due operazioni su squadre di calcio, una è stata quella dell'Arsenal e una del Liverpool. Uno dei criteri è guardare il giro d'affari e per capire il prezzo si utilizza un moltiplicatore che nel caso del Liverpool è stato 1,6, mentre nel caso della Roma è stato 1,4. Il Liverpool vale di più perchè in Inghilterra i diritti tv sono più appetiti ed hanno ritorno più importante. L'Arsenal è stato valutata 3,9. Ma poi si scopre che l'Arsenal ha uno stadio di proprietà -spiega-, ha un contratto di sponsorizzazione da 110 milioni di euro ed ha potuto utilizzare la proprietà del vecchio stadio per fare 360 appartamenti e colui che ha comprato la squadra ha acquistato un progetto immobiliare». Nella lunga trattativa con gli americani ci sono stati comunque momenti di tensione e momenti in cui c'è stato il rischio che saltasse tutto. «Quando si fanno queste trattative per definizione bisogna cercare di far saltare il tavolo. In questo caso non ci siamo allontanati molto da quella che è una prassi. Il punto finale direi è stato più che sui dati il confronto che abbiamo avuto sul progetto futuro. Per me è stato illuminante -racconta Fiorentino- l'incontro con Pallotta. Un uomo molto appassionato oltre che determinato. DiBenedetto ha un taglio più manageriale. È un manager, colui che destinerà il suo tempo alla gestione della Roma, alle sue spalle ci sono persone che stanno affidando il loro danaro ed hanno coinvolgimento diverso. Pallotta sente molto le sue radice italiane più di quanto mi aspettassi, non dico da tifoso ma da grande appassionato»
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