Ecco i voti dei principali quotidiani italiani su Fiorentina-Roma 3-0. Tranne De Rossi, tutti bocciati nell'orribile sconfitta di ieri pomeriggio al Franchi. Tra i principali imputati della disfatta il tecnico Luis Enrique.
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Fiorentina-Roma 3-0, le PAGELLE dei quotidiani. Nubifragio giallorosso, si salva solo De Rossi
Ecco i voti dei principali quotidiani italiani su Fiorentina-Roma 3-0. Tranne De Rossi, tutti bocciati nell’orribile sconfitta di ieri pomeriggio al Franchi. Tra i principali imputati della disfatta il tecnico Luis Enrique.
GAZZETTA DELLO SPORT a cura di S.VERNAZZA
STEKELENBURG 6 Piglia tre gol, due su rigore. Prosciolto. CICINHO 4,5 Non giocava da settembre. Inchiodato. Affannato. E appisolato nelle diagonali difensive. GRECO 5,5 Entra sul più brutto. JUAN 4,5 Suo il peccato originale: abbocca all'amo di Jovetic e lascia la Roma in 10 dopo 15 minuti. HEINZE 4 Bruciato di testa da Gilardino sull'azione del primo rigore. Soverchiato da Gamberini sul 2-0. Da codice penale nello sviluppo che conduce al penalty del 3-0: prima della «parata» di Bojan, rifila una gomitata a Gamberini. Sarà squalificato attraverso la prova tv? TADDEI 5,5 Tra i meno peggiori. Argina De Silvestri. Dopo vari rimescolamenti di moduli, chiude da terzino destro. PERROTTA 5 Un po' escluso dal solfeggio romanista (qualche tocco sbagliato) e nessun inserimento in attacco. JOSÉ ANGEL 5,5 In campo nell'ultima mezz'ora: prima in mediana, poi a sinistra nel suo habitat. Qualche timido tentativo. DE ROSSI Dopo un quarto d'ora passa al centro della difesa causa rosso a Juan e cerca di incollare i cocci della Roma. Si fa vedere in avanti con tiro non lontano dal palo. GAGO 5 L'espulsione — due gialli, stupido il secondo per proteste — rovina una prestazione da chef del possesso palla. E' lui a dirigere il coro. Poi gli parte la brocca, entra in paranoia da frustrazione, si fa male e si fa cacciare. PJANIC 5,5 Suonatore chiave dell'orchestra del Luis, però fatti i conti risulta abbastanza innocuo. Niente acuti né illuminazioni. SIMPLICIO 5 Non lascia tracce. LAMELA 5 Suoi gli unici due tiri in porta della Roma. Il primo in particolare costringe Boruc all'unica parata degna di essere definita tale. E' l'unico merito di 90' nervosetti e insipidi. Se Osvaldo non è Maradona, lui non è Messi. BOJAN 4 Latitante come punta, sciagurato come difensore: espulso per la «parata», salterà la Juve. Non vale giustificarsi con l'istinto. A questi livelli si ha il dovere della lucidità. All. LUIS ENRIQUE 5 Prende tre gol e chiude con otto giocatori. Può consolarsi con i dati sul possesso palla (57% Roma, 43% Fiorentina) e sul predominio territoriale (55 a 45 per la Magica). Non tutto è da buttare.
IL MESSAGGERO a cura di M.FERRETTI
STEKELENBURG 6
Una parata in due tempi su Jovetic, un’altra in angolo sullo stesso Jo-Jo e i due gol, imparabili, nel primo tempo. Ko su un altro rigore, nella ripresa. Non fa errori: ma non sarà, allora, che è sfigato?
CICINHO 4
Assente dal 22 settembre, si ritrova, a sorpresa, titolare sulla corsia di destra: va a due all’ora, in fase difensiva non si vede mai, davanti neppure. Un errore clamoroso mandarlo in campo.
JUAN 4
La sua partita dura un quarto d’ora per il fallo da rigore su Jovetic con cartellino rosso, dopo essersi impappinato come un dilettante contro il montenegrino.
HEINZE 4
Si fa superare in maniera puerile in elevazione da Gamberini nell’azione del secondo gol viola. Pensa più a litigare (rischia la prova tv per un tocco proibito allo stesso Gamberini) che a difendere.
TADDEI 5,5
Spinge quando e come può, difende maluccio. Cambia due ruoli, non riesce a fare bene in entrambe le posizioni.
PERROTTA 4
Una volta terzino, un’altra volta intermedio, al Franchi si piazza alla destra di De Rossi a centrocampo con il compito di fare a corse con Vargas: tecnicamente non dà nessun apporto accettabile. E neppure sul piano dinamico, stavolta.
DE ROSSI 6,5
Parte centrale di centrocampo poi diventa centrale di difesa, dopo l’espulsione di Juan. Interpreta il ruolo con cuore e classe, dando una grossa dimostrazione di affidabilità. E di attaccamento, lui sì, alla maglia.
GAGO 5
L’espulsione di Juan lo porta al centro del centrocampo a tre: non va male, anzi; poi si innervosisce dopo la prima ammonizione (era diffidato) e poi, infortunato al ginocchio, si fa espellere.
LAMELA 4,5
Impalpabile per un tempo, si sveglia un po’ all’inizio della ripresa con due tiri verso Boruc. Solo un doppio lampo, nulla di più.
PJANIC 4,5
Prova a far girare la palla, tenta di dare velocità all’azione ma trova scarsissima collaborazione nei due attaccanti. Lui, però, ci mette tanto di suo per non brillare.
BOJAN 4,5
Rapido, agile ma troppo leggero. I suoi guizzi, in sostanza, portano a niente. E si fa anche espellere.
JOSE’ ANGEL 5
Per Perrotta e con gli stessi compiti a centrocampo. Uscito Cicinho, però, va a fare l’esterno basso a sinistra con Taddei dall’altra parte. Tante finte, tante moine e pochissima sostanza.
SIMPLICIO 5
Per Pjanic: chiude addirittura da difensore centrale, con la Roma in otto.
GRECO 5
Per Cicinho, ma con altri compiti: fa l’intermedio di sinistra. E lo fa in maniera insufficiente.
CORRIERE DELLO SPORT a cura di A.POLVEROSI
6.5 De Rossi
Spesso è costretto a giocare da solo. Anzi, è il solo a giocare. Prima davanti alla difesa e poi, dopo l’espulsione di Juan, in mezzo alla difesa. E’ l’unico difensore che Jovetic non riesce mai a saltare. La sua è una partita da romanista vero: in campo non ne vediamo altri che abbiano tutto quello che ha il capitano.
6 Stekelenburg
Incassa due gol su rigore e sul primo, quello di Jovetic, va dalla parte giusta e non ci arriva per poco. Non ha colpe nemmeno sulla rete di Gamberini e in più fa un paio di parate di buon livello.
5,5 Taddei
Corre molto, diventando una delle poche risorse offensive della Roma, ma i risultati pratici di tanto impegno sono scadenti.
5,5 Pjanic
L’unico spunto di ottima qualità tecnica è del bosniaco: mette una palla in area che Bojan invece di controllare si fa sfilare davanti. Non fa nient’altro. Quando esce Juan, lascia il posto del trequartista e scende a centrocampo.
5 Lamela
Mai visto nel primo tempo, prova due tiri dalla distanza nella ripresa e poi sparisce di nuovo, inghiottito da un gioco che non lo sfiora nemmeno.
5 Josè Angel
Lo conosciamo come esterno, ma stavolta Luis Enrique lo propone a centrocampo non certo per dargli una mano.
5 Perrotta
Gioca la 300ª partita con la maglia della Roma cercando di capire in che calcio è finito. Ricordate il Chievo di Del Neri, quello tutto tagli, incroci, ritmo e idee? Il Chievo dove Perrotta era uno dei migliori interpreti? Ecco, la Roma è quasi l’esatto opposto.
4,5 Cicinho
Crossa in area per Bojan, il giocatore più piccolo in campo. Questo succede quando la mira è buona, ma spesso è sbagliata e non si sa se è un bene o un male.
4,5 Gago
Gli crollano i nervi quando vede Jovetic che scappa da tutte le parti. Ma non è un ragazzino e quel fallo che lo porta all’espulsione è da sciocchi. Per il resto passeggia sul campo.
4 Heinze
Nell’ordine: si fa fregare da Gilardino sul colpo di testa per Jovetic in occasione del primo rigore; si fa fregare da Gamberini, sempre di testa, in occasione del 2-0; rifila una brutta gomitata allo stesso Gamberini nell’azione del terzo rigore (è l’unico sistema per non prendere un altro gol dal viola), anche se Damato non la vede. Più errori vari. Di testa, come si capisce, è disastroso.
4 Bojan
Una piuma che vola via con un soffio. Per far vedere che in questa partita c’è pure lui, devia in angolo con le mani, sulla linea di porta, il tiro di Nastasic. E’ l’unico momento in cui si capisce che anche lo spagnolo è dotato d’istinto. Chissà Luis Enrique quanto avrà maledetto il ceffone di Osvaldo a Lamela: forse l’ex viola ci avrebbe almeno provato. Forse.
4 Luis Enrique (all.)
Il dato di fine 1° tempo è indicativo: con un uomo in meno per mezz’ora, la Roma ha un possesso palla del 59 per cento, con 314 palloni giocati contro i 244 della Fiorentina. Tiri in porta della Roma? Zero, se non vogliamo contare un tiro-cross di Bojan. Quattro quelli della Fiorentina. Tiri verso la porta di Boruc? Due. Verso quella di Stekelenburg, sette. Ma che se ne fa la Roma della palla? E, trattandolo come un dettaglio anche se non lo è, perché Josè Angel a centrocampo? La gente è stufa e per la prima volta contesta lo spagnolo. Da “mai schiavi del risultato” a “te ne voi annà“: la pazienza è già finita.
4 Juan
Un doppio errore pesante e decisivo: è fuori posizione nel controllo di Jovetic e non riesce a fare altro che metterlo giù, sapendo che rischia ben più di un gol.
IL TEMPO a cura di A.AUSTINI
Stekelenburg 6 Mette pezze dove può ma finisce con altri tre gol sul groppone. Senza colpe: battuto due volte dal dischetto e dalla «capocciata» di Gamberini, salva due volte su Jovetic.
Cicinho 4.5 Impresentabile. Rispunta dal nulla e gioca titolare, Jovetic si sposta presto dalla sua parte e gli fa venire subito il fiatone. I crampi lo salvano da ulteriori figuracce.
Heinze 4 Si fa sovrastare da Gamberini (che con la Roma segna sempre...), non trasmette mai sicurezza e non diventa il quarto espulso di giornata solo perché a Damato sfugge la sua gomitata a Gamberini, sempre lui.
Taddei 6 Prova diginitosa iniziata da terzino sinistro e chiusa dalla parte opposta. Fino a quando la Roma resta in partita mette in difficoltà De Silvestri e Behrami. Uno dei pochi della «vecchia guardia» ad avere ancora qualcosa da dare alla causa.
Perrotta 5 Quando gioca a centrocampo l'impressione è sempre la stessa: un pesce fuor d'acqua. Il palleggio si interrompe spesso quando il pallone capita dalle sue parti. Non ha piedi e movimenti per questa Roma e Luis Enrique lo richiama in panchina per primo.
Gago 5 Il migliore in campo tra i giallorossi fino a due ingenuità inaccettabili per uno come lui. Sapeva di essere diffidato e prende un'ammonizione evitabile quando la partita era già compromessa. Poi lascia la Roma in nove. Con la Juve la sua assenza si farà sentire.
Pjanic 5 Senz'anima, sia da trequartista nel primo quarto d'ora che quando si sposta a centrocampo. Siccome anche lui era diffidato lo spagnolo preferisce risparmiargli i minuti finali.
Lamela 5 Si sbatte, si agita, ci prova ma non lascia traccia. Schierato ancora da attaccante, perde spazio per sfruttare il suo talento e non ci mette niente di suo per ritagliarselo. Ha giusto il merito di tirare in porta per primo.
Bojan 3 Senza Osvaldo, Borriello e Totti ha tante responsabilità sulle spalle: un peso insopportabile. Spreca un buon pallone sullo 0-0, non azzecca una giocata e paga a caro prezzo il fisico fragile. Pazzesco il fallo di mano con cui conclude la sua partita e si nega la Juventus.
Josè Angel 5 Spunta dalla panchina e gli tocca fare l'intermedio di centrocampo. Fatica già nel suo ruolo, figuriamoci lì.
Luis Enrique 4 Si è preso tante, troppe responsabilità e dopo una sconfitta del genere finisce giustamente sul banco degli imputati. L'attacco era troppo leggero, la fase difensiva rimane da brividi, la squadra sembra averlo abbandonato.
IL ROMANISTA a cura di D.GIANNINI
STEKELENBURG 6 Che colpa ne ha lui? Nessuna. Due rigori, un colpo di testa all’incrocio. Pure due discrete parate nel primo tempo. Una ben magra consolazione.
CICINHO 5 Non giocava dal primo minuto dalla partita con lo Slovan. E’ finita anche peggio di allora. E non fa niente perché la storia sia diversa.Ma forse non è tutta colpa sua...
JUAN 4 Chissà come sarebbe finita senza quell’intervento incosciente? Magari la Roma avrebbe straperso lo stesso. O forse no. Non lo sapremo mai, perché lui si è fatto saltare come un esordiente e poi ha abboccato anche alla frenata di Jovetic. Rigore, espulsione e partita finita prima. Imperdonabile.
HEINZE 5+ Un bell’intervento su Jovetic che per qualche minuto tiene ancora viva una partita forse già finita. Poi però la sua grinta la perde facendosi superare troppo facilmente di testa da Gamberini sul gol del 2-0. La ritrova, anche troppa, nell’azione del 3-0, con una gomitata sull’avversario sbagliato. La palla passa, al resto ci pensa Bojan.
TADDEI 6 Il suo l’ha fatto.Magari senza far brillare gli occhi,ma ci ha provato. Fino alla fine.Vedi quello scatto inutile ma significativo in pieno recupero.
PERROTTA 5 Torna a giocare da intermedio di centrocampo in un ruolo che per storia gli appartiene. Ma ieri è sembrato non appartenergli più: Non si vede quasi mai, non una incursione, non una palla recuperata, non una ripartenza significativa. Anonimo. Un aggettivo che fino a ieri non gli apparteneva.
DE ROSSI 6 E’ uno dei pochi a non perdere la testa.A rimanere lì a provare a fare la diga: A fare il difensore centrale, vero e non aggiunto. Ha detto che la partita con la Juve non è quella che sente di più, ma almeno, a differenza di 3 suoi compagni, lui la giocherà ed è una bella consolazione.
GAGO 5 Sarebbe da chiederglielo. Sarebbe da chiedergli se l’impressione che ci ha lasciato è quella giusta, se quel secondo giallo se l’è andato a cercare per frustrazione. Perché tutto ormai era perso: la partita con la Fiorentina e quella con la Juve e pure il ginocchio aveva fatto crac. Un gesto per sfogare una rabbia comprensibile ma non giustificabile. Perché, purtroppo, l’intervento della prima ammonizione era non cattivo ma da giallo. Appuntamento a presto.
PJANIC 5 Dov’è finito quel giocatore che fino al Lecce incantava per classe e intelligenza calcistica. Forse in quella terra di nessuno che è stata ieri la trequarti della Roma. Una terra che gli è toccata per la seconda volta dopo Udine, dove già aveva faticato a predicare calcio. Non lascia mai il segno, ma almeno lui a differenza di Gago potrà farlo contro la Juve.
LAMELA 5 Dieci minuti di tigna, due tiretti e niente altro. Davvero troppo poco per uno che, avrà pure 19 anni,ma che è pur sempre stato scelto per guidare (almeno dal punto di vista fisico) l’attacco della Roma a Firenze.
BOJAN 4 Il bello (si fa per dire) è che quel tiro probabilmente non sarebbe neanche entrato. Ma che gli è saltato in mente? Perché l’ha parata? Con chi se la prendeva dopo? E la maglia gettata per terra? Non c’è rabbia che giustifichi quel gesto. Così come non ci sono risposte alle domande precedenti e agli 85 minuti in campo pieni di niente.
LUIS ENRIQUE 4 Ieri non ne ha azzeccata una. Anzi, forse una sì, evitando l’ingresso in campo di Totti a partita finita. Il resto è un grande mistero: la scelta iniziale di rispolverare Cicinho, quella di togliere di nuovo Pjanic dal centrocampo, quella di non schierare Totti (lì sì che serviva, dall’inizio). E poi le sostituzioni, su tutte quella di Josè Angel a centrocampo.
JOSÈ ANGEL SV Entra a partita strafinita, anche se mancava ancora mezzora.
SIMPLICIO SV Come Josè Angel,ma con 10 minuti in meno.
GRECO SV Vedi sopra.
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