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Fiorentina, la Fiesole vicina ai tifosi giallorossi: “Martedì niente striscioni e 30′ di silenzio”

Il cuore del tifo viola ha annunciato la decisione a causa delle "vergognose condizioni imposte dall'alto agli ultras giallorossi"...

Redazione

La faccenda relativa alle barriere all'interno delle curve nello Stadio Olimpico potrebbe presto trovare una soluzione, ma i tifosi giallorossi che hanno deciso di non riempire più la Sud stanno incontrando davvero molti consensi. L'ultimo è quello dei tifosi della Fiorentina, che martedì sera arriveranno all'Olimpico per il match contro la Roma. La Curva Fiesole, cuore del tifo dei gigliati, ha diramato un comunicato sui social network in cui ha reso nota la decisione di non esporre striscioni e di osservare 30 minuti di silenzio a causa delle "vergognose condizioni imposte dall'alto agli ultras giallorossi, che ancora disertano la loro curva per protesta contro provvedimenti repressivi inaccettabili".

Ecco il comunicato integrale: "Martedì 7 febbraio la nostra Fiorentina affronterà la Roma all'Olimpico. Basta volgere uno sguardo alla "storia", anche molto recente, per capire quanto sia sentita per Firenze la rivalità con la piazza giallorossa. Una sfida che va avanti da decenni, segnata da grandi battaglie, sugli spalti e fuori. Tutto ciò non deve però esimerci dal prendere coscienza delle vergognose condizioni imposte dall'alto agli ultras giallorossi, che ancora disertano la loro curva per protesta contro provvedimenti repressivi inaccettabili. Non si tratta, in questo caso, di una questione di colori e neanche di solidarietà verso una tifoseria che negli anni si è resa protagonista di gesti infami e a cui va tutto il nostro più profondo odio. Quello che succede oggi a Roma potrà succedere domani a Firenze. Ed è per questo motivo che la Curva Fiesole presente all'Olimpico, farà mezz'ora di silenzio, e non esporrà i propri striscioni in segno di protesta contro questi provvedimenti liberticidi, volti unicamente a normalizzare i pochi spazi di libertà rimasti e a sradicare quella passionalità, che da sempre ha contraddistinto gli stadi italiani e le curve in particolare".