Il calcio riparte dal commissariamento. Il volto nuovo e la speranza dell'Italia ha il volto e il nome di Roberto Fabbricini, ex segretario del Coni nominato da Malagò per cambiare il futuro e il presente. Negli scorsi giorni hanno fatto discutere le sue parole sulla sua fede romanista. Di questo è altro ne ha parlato a Radio Radio:
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Figc, Fabbricini: “Ognuno ha le sue passioni, io sono romanista”
Le parole del commissario: "Gli arbitri? Tutti possiamo sbagliare, anche loro. Io sono a favore del Var, basta che non diventi War"
"Bisogna dare la possibilità di avere regole chiare ad una futura governance. E’ tutto un gioco ad incastro, le cose difficili vanno affrontate con necessità. Dobbiamo muoverci in sincrono sulle varie situazioni. Bisognerà avere tanto buon senso. Ancora non abbiamo incontrato nessuno, lo faremo nelle prossime settimane, avendo le idee chiare su dove vogliamo andare. Dobbiamo studiare tutto bene e credo che avremo bisogno di consigli da chi nel calcio ci sta da tanto tempo. L’obiettivo primario è fare le cose per bene, anche se ci costerà più tempo".
Gli extracomunitari?
Il governo al Coni chiedeva di abbassare il numero di presenze e questo vale anche per il calcio. E’ un discorso che faremo con la nuova governance. A titolo personale, credo che un campionato a 20 sia eccessivo. Nelle partite Primavera si vede un numero esorbitate di stranieri e questo va rivisto. Io non mi sento un uomo al comando, sono un uomo di squadra. Ho invitato tutti ad essere compatti e ci credo molto.
Costacurta?
Non conoscevo bene Costacurta. Lo sto conoscendo, è un uomo che può guardare negli occhi le persone. E’ entusiasta, ottimista e competente. Tutte le persone che lavorano attorno al commissarimento hanno rinunciato agli altri contratti, come ha fatto anche Corradi e questo dimostra grande voglia di fare. L’ingresso di calciatori è un grande passo avanti. Molti hanno capacità operativa e sanno essere protagonisti. Ogni dirigenza che ha avuto dentro atleti ha fatto bene. Senza di loro potrei aprire la scatola del Monopoli e tirare i dati. La conoscenza diretta dei problemi è un passaggio importante, intelligente e civile.
La polemica con Pecoraro?
In questo momento delicato, uno come Pecoraro dovrebbe astenersi dal fare considerazioni del genere. Oggi l’ho sentito, non abbiamo toccato quel tasto, ma l’importanza è essere rilassati e qualunque battuta offre interpretazioni sbagliate. Io sono romanista, la domenica sto attaccato al televisore e seguo. Alle 5 del pomeriggio però dopo la partita finiscono i miei pensieri per la Roma e penso al da farsi. Ognuno di noi ha una passione.
Gli arbitri?
Ci sta un settore arbitrale governato da Nicchi. Per quella passione che ho ogni tanto anche io sono portato ad alzare la voce. Tutti possiamo sbagliare, anche loro, in questo momento sono molto fiscali. Io sono a favore del Var, basta che non diventi War.
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