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Feyenoord-Roma, da Tirana a Rotterdam: ecco come sono cambiati gli olandesi

Feyenoord-Roma, da Tirana a Rotterdam: ecco come sono cambiati gli olandesi - immagine 1
I giallorossi ma soprattutto il club di Rotterdam hanno attuato una vera e propria rivoluzione in estate. Oltre a Slot, solo 6 calciatori olandesi erano presenti a Tirana. E non tutti titolari

Marco Di Cola

E' passato meno di un anno (precisamente 10 mesi e 21 giorni) dalla finale di Conference League eppure la Roma ma soprattutto il Feyenoord oggi sono due squadre profondamente diverse. Nell'undici tipo di Arne Slot di questa stagione, solo 6 calciatori erano presenti a Tirana: Geertruida, Trauner (il difensore che perse la marcatura di Zaniolo sul gol), il capitano Kocku, il portiere Justin Bijlow (fermo però dallo scorso febbraio per una frattura al polso), Pedersen e Jahanbakhsh (entrato dalla panchina durante finale). Il club di Rotterdam in estate ha messo in atto una vera e propria rivoluzione e quindi quello che affronterà la Roma ricorderà ben poco della notte di Tirana. Fuori Dessers, Sinisterra (al Leeds per circa 30 milioni), Senesi, Malacia, Nelson, Til e Aursnes. Tutti titolari nella sfida dello scorso 25 maggio, molti a fine corsa. Spazio invece ai nuovi arrivi come Szymanski (prelevato dalla Dinamo Mosca), Idrissi (ex Siviglia e Cadice), Hartman (prodotto del vivaio) e il bomber Gimenez. Il messicano classe 2001 ex Cruz Azul è la vera punta di diamante del nuovo Feyenoord di Slot tanto che in questa stagione ha già realizzato 18 reti in 37 partite, 5 dei quali in Europa League rendendo il club di Rotterdam il più prolifico della competizione. Tutti giovani, tutti affamati, tutti che pregustano lo scudetto e la sfida con la Roma.

Come è cambiata la Roma

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Oltre alla formazione olandese e alla competizione nella quale si gioca, anche la Roma è cambiata rispetto a 10 mesi fa anche se non quanto il Feyenoord. Troppo facile ricordare l'assenza di Nicolò Zaniolo, il match winner della Conference, ma i cambiamenti non sono finiti qui. Il blocco difensivo è rimasto lo stesso, fatta eccezione per l'intrusione delle ultime settimane di Diego Llorente. In estate hanno lasciato la Capitale Mkhitaryan, Veretout, Segio Oliveira, Felix, Maitland-Niles, Carles Perez, Shomurodov e Vina (partiti a gennaio).  I giallorossi così come il Feyenoord non sono rimasti a guardare portando nella Capitale sostituiti come Matic (padrone del centrocampo insieme a Cristante), Wijnaldum (l'ex del match), Solbakken (out dalla lista), Belotti e Paulo Dybala. Oltre alle porte girevoli di Trigoria, anche chi è rimasto ha cambiato (chi in meglio, chi in peggio) il proprio rendimento. Salta all'occhio la scarsa vena realizzativa di Tammy Abraham in questa stagione dopo la grande annata scorsa conclusa con 27 gol di cui 9 in Conference (secondo miglior marcatore dopo Dessers), così come quella di Lorenzo Pellegrini. Discorso inverso per Leonardo Spinazzola, entrato a 20 minuti dalla fine a Tirana e che invece oggi è tornato ad essere un'arma in più per la Roma.