Vice-Dovbyk a chi? Evan Ferguson si presenta con quattro gol, un assist e più di qualche messaggino al collega di reparto. Ora starà all'ucraino visualizzare, digitare e rispondere a dovere. Sempre allo stesso modo dell'irlandese: bucando la rete. Certo, bisogna andarci piano con gli entusiasmi perché a Trigoria l'ex Brighton ha fatto il mattatore con una squadra neopromossa in Serie D il 24 di luglio. Ma i primissimi segnali, i movimenti, la personalità e la prepotenza, la cattiveria che ha messo in ogni giocata offensiva sono importanti. E soprattutto sono aspetti che ti porti dietro a prescindere dall'avversario. Dopo una stagione con numeri sufficienti, anche di più, ma con prestazioni troppo spesso deludenti, Dovbyk ha trovato sulla sua strada un giocatore che ha fame, tanta, e pure talento.

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Ferguson, altro che vice. Il poker avvisa Dovbyk: ora Artem deve lottare per il posto
La Roma gli ha fatto capire che non può più aspettarlo, anche se resta fiduciosa che possa essere il suo anno. Un po' come è stato per Retegui, primo anno di ambientamento con numeri normali e poi 'boom': capocannoniere. Con Gasperini ovviamente. Ferguson ha cercato di mettere subito in chiaro le cose, non è arrivato per fare la comparsa ma per rilanciarci dopo il brutto infortunio e recuperare il filo del discorso. Per tenersi il posto da titolare - che ai blocchi di partenza porta comunque il suo nome - Artem dovrà fare molto di più e verrebbe da dire che è già in ritardo visto che per diversi giorni non si è allenato e negli ultimi due è tornato a lavorare in regime differenziato. Dovbyk è stato tormentato dai problemi fisici lo scorso anno, ha giocato quasi tutta la seconda parte di stagione con un ginocchio malconcio. Ora ha saltato i primi due test amichevoli e si trova a dover recuperare già del terreno.
Dovbyk, lo squillo di Ferguson fa rumore: l'ucraino atteso al salto di qualità per tenersi la Roma
—Tutto mentre la Roma cerca pure un altro attaccante, anche se con caratteristiche diverse: una seconda punta/trequartista di piede destro che giochi a sinistra e che soprattutto abbia il gol facile. E che 'rischia' in parte di diventare un'insidia anche per l'ex Girona. Che ha osservato il suo compagno, Ferguson, segnare in qualsiasi maniera: di testa, di fortuna con una deviazione per certi versi casuale, di sinistro e di destro dopo essersi liberato col fisico e con la tecnica. Di potenza e di precisione. Un vasto campionario che è mancato parecchio a Dovbyk lo scorso anno, tanto da addirittura non esultare a quasi tutti i gol segnati perché arrivati grazie a un tap-in facile facile a porta vuota. Magari dopo un paio di reti clamorose sbagliate col sinistro - il suo piede - o lanciato davanti al portiere. Per l'ucraino è arrivato il momento di mettere il piede sull'acceleratore, un po' come sta facendo Massara sul mercato, sperando di avere supporto dal fisico che da quando è a Roma gli ha dato non pochi problemi e continua a darglieli e lo ha fatto allenare quasi mai al top nel 2025. Soprattutto col ginocchio, tra la tendinite e la cartilagine infiammata. E un fisico così massiccio e imponente come il suo non semplifica le cose.
Il club crede ancora in lui, anche se in caso di offerta congrua verranno fatti dei ragionamenti. Ma questo, va sottolineato, vale per tutti. Finora si è mosso poco intorno a lui, può avere mercato in Spagna dove ha fatto già bene e in Arabia Saudita. Difficile che però si arrivi a certe cifre, ovvero quelle che consentirebbero alla Roma di effettuare magari una plusvalenza dopo gli oltre 30 milioni spesi un anno fa. Per cui Artem sa che dovrà rimboccarsi ancora di più le maniche per essere il protagonista principale dell'attacco di Gasperini, sfruttando al massimo il boost che il mister di Grugliasco è in grado di dare a tutte le punte che allena. Cambiando parecchio il suo gioco, essendo più preciso tecnicamente e cattivo nell'area piccola. Per Gasp quello conta, che il centravanti stia lì, in agguato, che sia padrone di quei 20-25 metri finali di campo. Ferguson - anche se non servivano i gol all'Unipomezia - gli ha messo un po' di pepe, inviandogli un messaggio forte e chiaro. A Dovbyk è arrivata la notifica, ha aperto e visualizzato il video con gli highlights dell'irlandese. La replica ora sta tutta a lui, con la 9 sulle spalle.
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