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Famiglie e niente barriere ma la tessera del tifoso?

(repubblica.it – F.Bianchi) Un sogno. “Niente barriere, famiglie in tribuna e sicurezza garantita dagli steward con la polizia lontana dagli stadi”.

Redazione

(repubblica.it - F.Bianchi) Un sogno. "Niente barriere, famiglie in tribuna e sicurezza garantita dagli steward con la polizia lontana dagli stadi".

Il sogno è del capo della polizia, prefetto Antonio Manganelli che con il ministro Anna Maria Cancellieri ha partecipato oggi a Roma ad un convegno. L'occasione per presentare il libro "La sicurezza negli stadi", scritto da Roberto Massucci e Nicola Gallo. L'occasione anche per presentare i dati del girone d'andata dove c'è stato un calo di incidenti, feriti, eccetera nei campionati professionistici.

Rispetto agli anni di Raciti, tantissimi passi avanti sono stati fatti. Manganelli ha ricordato anche la tessera del tifoso, che ora per forza dovrà essere modificata. Così com'è, ha creato troppi problemi. L'Osservatorio ci aveva già messo mano, cercando di semplificare almeno la vendita dei biglietti. Un percorso iniziato dal nuovo n.1 dell'Osservatorio, Roberto Sgalla, trasferito a sorpresa nei giorni scorsi alla Scuola superiore di polizia.

Non è un bel segnale cambiare i vertici dopo poco più di un mese: il Viminale dovrebbe dare più continuità all'Osservatorio che finalmente ha deciso di dialogare anche con le rappresentanze dei tifosi. Non si deve mollare: così come è stata concepita la tessera non piace, anche se l'hanno fatta (costretti) più di un milione di tifosi. Fra i problemi mai risolti pochi tifosi negli stadi, meno ancora in trasferta. Guaio antico che spetta non solo al Ministero degli Interni, ma anche, e soprattutto, ai club. Resta ovviamente il nodo degli impianti, con una legge, come ha ricordato la Cancellieri, che non è certo una priorità del governo Monti. "Anche se sono stati fatti da gigante nella violenza negli stadi", ha spiegato il ministro che ha elogiato i club per avere tagliato (ma non sempre per la verità) i cordoni ombelicali con le frange violente dei tifosi.

Ma il mondo politico adesso dovrà dare un segno di interesse: tra l'altro fra poco il Coni presenterà al governo un libro bianco, per sapere cosa vogliono fare per lo sport Monti e c. dopo lo "schiaffo" olimpico che rischia di avere non poche conseguenze internazionali. Ma, rimanendo agli stadi, "l'Olimpico-ha ricordato Giovanni Petrucci-è l'unico a cinque stelle. Poi viene l'impianto della Juve". Ma per le altre società la strada è lunga.