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forzaroma news as roma Falsini: “La Roma ha venduto Coletta perché non credeva in lui. Su Misitano e Levak…”

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Falsini: “La Roma ha venduto Coletta perché non credeva in lui. Su Misitano e Levak…”

Falsini: “La Roma ha venduto Coletta perché non credeva in lui. Su Misitano e Levak…” - immagine 1
Le parole dell'ex tecnico delle giovanili: "Poi se mi chiedi chi ha deciso questo non lo so. Ranieri? Non credo, avrà chiesto a Massara, che però è arrivato da poco, quindi avrà chiesto anche lui"
Redazione

Gianluca Falsini, ormai ex tecnico della Primavera giallorossa, è tornato a parlare della sua avventura alla Roma e di alcune situazioni legate ai suoi calciatori. Di seguito un estratto delle sue parole alla Gazzetta Regionale:

Quando hai saputo che non rientravi nei piani del club? “Me lo hanno comunicato il primo luglio. Io sapevo che sarebbe finita, anche se avessi vinto lo Scudetto non sarei rimasto neanche io, non c’era più voglia da parte di nessuno”.

E sulla scorsa stagione, finita in semifinale, hai rimpianti? “Neanche uno. Abbiamo mandato in gol 20 giocatori di movimento con la terza squadra più giovane del campionato. Le altre due più giovani una è arrivata ai playout, l’altra è retrocessa. Non è stato fatto mercato, anzi diversi giocatori li abbiamo anche persi nel corso dell’anno”.

Secondo te perché la Roma ha perso giocatori? “Di solito c’è offerta, controfferta, sia economica che tecnica, se sono pari si va in quella migliore. Poi ci sono di mezzo i procuratori che chiedono soldi e tanti altri aspetti. Misitano non ha giocato perché la società non voleva, così come Marin, ma è giusto, lo potevo capire. Su Levak il discorso era diverso, non aveva ancora raggiunto accordi, c’era la speranza di coinvolgerlo ancora all’interno del progetto Roma, poi tutti sapevano che non sarebbe rimasto ma ci hanno provato”.

Anche a livello dirigenziale, parlando sempre di vivaio, ci sono stati diversi stravolgimenti negli ultimi tempi “Sì, ma non sono io che devo giudicare questo, ho una mia idea, ma lascia il tempo che trova. Io quello che so è che chi lavora in un settore giovanile deve essere spendibile per il club, deve portare in qualche modo nuove soluzioni. Coletta l’ho allenato tre anni, è andato via a un milione di euro in un contesto come quello del Benfica; Mannini, Graziani, Reale e Marazzotti sono nel Professionismo, Romano anche lo possiamo considerare da prima squadra e così via. Lavorare in un settore giovanile è equiparabile ad alcune prime squadre, non c’è solo un risultato da raggiungere, ma anche sviluppare valore, plusvalenze”.

Tu che li hai allenati entrambi, come ti spieghi questa differenza di valore importante tra Buba Sangaré e Coletta? “Il discorso è davvero molto semplice: non hanno creduto nel talento di Coletta e lo hanno venduto. Poi se mi chiedi chi ha deciso questo non lo so. Ranieri? Non credo, avrà chiesto a Massara, che però è arrivato da poco, quindi avrà chiesto anche lui. Credo siano le stesse persone che non hanno più voluto Falsini, ma non so quali sono e neanche mi interessa saperlo. Sta di fatto che non hanno creduto in Coletta come non hanno creduto in Falsini. C’è chi alcune cose le riconosce e chi no per tanti motivi”.

Hai altro da aggiungere? “Sì. Roma è una figata e questi quattro anni sono stati qualcosa di meraviglioso. Sono cresciuto tanto, ho conosciuto persone splendide – non tutte devo essere sincero – ma tante splendide. Non sono romano e non sono romanista, ma questi colori e questa città li porterò sempre dentro”.