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Faccia a faccia a Trigoria: la Roma degli X-Men a confronto. Garcia resta ma pretende di più dai suoi

Maicon oggi era a Barcellona. Il terzino brasiliano torna a Roma con buone notizie: il professor Cugat, dopo la visita al ginocchio, gli ha dato l'ok per il rientro

Guendalina Galdi

"Oggi alla mia squadra dirò che bisogna fare di più e meglio". Rudi Garcia, da Coverciano in mattinata, aveva già anticipato i temi principali che avrebbe affrontato nel corso del faccia a faccia che si è svolto questo pomeriggio a Trigoria. Allenatore, staff tecnico e giocatori: un confronto ampio come la delusione dopo lo 0-0 del Bentegodi di ieri pomeriggio. Quaranta minuti in cui Garcia ha chiesto di più ai suoi, perchè insieme possano uscire da questo oscuro tunnel di pareggi. L'hanno chiamato X Factor, ed i protagonisti di questo momento tanto delicato quanto buio sono loro, gli X-Men giallorossi. Un tempo supereroi, oggi ingranaggi inceppati di un meccanismo una volta perfetto. X-Men dunque non più per le loro doti sovrumane ma perchè ormai sono legati come ad un malefico incantesimo al segno 'x', al pareggio, senza mai perdere, senza mai vincere. "Inquietante" secondo Garcia quello di ieri contro la formazione di Maran, l'unico al quale è stato stretto il risultato, ed il numero 11 in stagione. Il tecnico francese comunque ha aspettato l'ottavo X riportato nelle dieci partite del 2015, anno solare che è iniziato nel peggiore dei modi per una squadra che puntava al titolo, per guardare negli occhi ogni suo giocatore e provare a comprendere dove e quale sia il problema e come risolverlo.

Perchè? Perchè a Verona non si è vista la Roma di Rotterdam, nè quella del primo tempo contro l'Hellas e nemmeno quella degli ultimi venti minuti contro la Juventus, come invece si augurava il francese. Garcia oggi però ha precisato che lo stato d'animo dominante del post-Chievo non era la rabbia: "Non ero arrabbiato, ero deluso. Mi sono svegliato molto carico e motivato". Poi, ai microfoni di Sky, ha proseguito: "La squadra non mi segue? Non ho mai detto queste parole. Siamo molto uniti con la società, con i giocatori e lo staff". Nessuna rottura, afferma il tecnico, ma il confronto non poteva più essere rimandato. "So cosa possono fare individualmente e, soprattutto, come squadra - ha confidato Garcia, riferendosi alle potenzialità del suo gruppo - Mi aspetto che la squadra con la somma dei suoi singoli possa fare le cose al suo livello, cosa che ieri non è accaduto". Ha chiesto di più ai suoi Garcia, ha chiesto di non mollare, e di tornare ad essere una squadra. Come su un gommone mentre si fa rafting, con le rapide che possono far perdere l'equilibrio, ma remando tutti nella stessa direzione si raggiungono le acque più calme, dove navigare con più tranquillità. Garcia, dal canto suo, di certo non naviga a vista; vuole restare a Roma a lungo, come più volte ha ripetuto, e quest'oggi lo ha ribadito ancora scongiurando un addio a stagione in corso oppure a giugno: "Io ho sempre detto che sto a Roma e sto bene. Io voglio entrare nel nuovo Stadio. A meno che si costruisca già l’anno prossimo il nuovo stadio, dovrete sopportarmi ancora un po' ".Non una minaccia, ma la voglia di costruire un futuro migliore di questo presente.

VERSO L'EUROPA LEAGUE - Il futuro prossimo alla Roma dice: Fiorentina. Sconfitta oggi dalla Lazio, che aggancia il Napoli al terzo posto e si porta a meno quattro dal secondo posto, la squadra di Vincenzo Montella ospiterà giovedì la formazione giallorossa per la gara di andata degli ottavi di Europa League. Tre giorni per preparare questa partita e la Roma oggi ha svolto il primo allenamento in vista di questo appuntamento da non fallire. Agli ordini di Fichaux e Bompard i giallorossi sono scesi in campo ed hanno effettuato, dopo il riscaldamento, un'esercitazione sul possesso palla, poi una partitella a campo ridotto ed infine finalizzazioni. Doumbia regolarmente in gruppo, mentre Ibarbo ha proseguito con un lavoro personalizzato. Chi è stato impiegato ieri contro il Chievo invece ha svolto defaticante in palestra. Buone notizie da Maicon. Il terzino brasiliano oggi era a Barcellona dove ha svolto la visita al ginocchio dal professor Cugat, lo stesso che visitò Ibarbo, che ha dato l'ok per il rientro. Non sarà di certo immediato, un'illusione vederlo anche solo convocato per la gara del Franchi di giovedì, ma non è escluso che possa rendersi disponibile per la partita di ritorno, in programma tra dieci giorni. Ma anche se sarà ancora priva di Maicon, la corsia arretrata di destra vedrà il ritorno di Torosidis ed il centrocampo la conferma di Nainggolan (squalificato in campionato salterà la sfida interna contro la Samp), un calciatore "grintoso ma mai violento". Così Seydou Keita ha definito il compagno di reparto belga, dopo quanto accaduto a Mattiello, quel contatto che ha visto, insieme al classe '95 del Chievo (oggi operato, stop di sette mesi), protagonista il Ninja. Protagonista, ma non colpevole. Con l'Europa League, contro la Fiorentina, la squadra capitolina si gioca una fetta importante della stagione, sicuramente la possibilità di lottare per un titolo. Non saranno da sottovalutare i viola, nemmeno dopo la caduta sotto i colpi della Lazio, ma ultimamente è chiaro che il peggior avversario per la Roma, è la Roma stessa.