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Fabregas: “Roma in difficoltà per merito nostro. Solo in 10 potevamo perdere”

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Le sue parole: "Abbiamo fatto una buona gara ma complimenti alla Roma. Abbiamo continuato a crederci e chi è entrato è entrato bene. Io voglio sempre vedere coraggio e personalità fino alla fine"
Redazione

Cesc Fabregas ha parlato ai microfoni di Sky al termine del match perso contro la Roma. Queste le sue parole:

Il Como se l'è giocata fino alla fine e non ha perso personalità. "Dipende da come la guardi, io voglio sempre vincere e dobbiamo avere una mentalità vincente. Per me oggi abbiamo vinto, non 3 punti ma in tante altre cose come mentalità e nel soffrire all'Olimpico in 10. Abbiamo continuato a crederci e chi è entrato è entrato bene. Io voglio sempre vedere coraggio e personalità fino alla fine".

Fa i complimenti a Ranieri? "Certo, hanno vinto. Questo alla fine è la cosa più importante. Ho visto una Roma che ha fatto un po' di difficoltà in alcune parti della partita e credo che sia merito nostro. Abbiamo fatto una buona gara ma complimenti alla Roma".

Dove potete ancora migliorare? "C'è sempre da migliorare, finire meglio l'azione davanti alla porta. Siamo una squadra che crea tanto ma segna poco. Un po' anche non prendere tanti cartellini rossi. A volte non era neanche meritato. Oggi non ero in panchina ma il messaggio giusto era questo. Potevamo perdere questa partita solo in 10. Abbiamo provato togliendo Smolcic e Caqueret perché avevamo totalmente il controllo della partita. Non potevamo togliere Kempf perché non avevamo difensori ed è stato sfortunato che è toccato a lui il giallo. Siamo comunque sulla strada giusta con prestazioni così".

La squadra ti dà tanto soprattutto in questo periodo. "Ho sempre sentito una squadra con forza mentale e spirito incredibile. Mi danno tutto in partita e in allenamento. Se non fanno così sanno che non possono giocare. Questo non si negozia mai. Dobbiamo continuare a lottare. Siamo la sesta squadra che concede meno in campionato, oggi non abbiamo concesso quasi nulla, anche contro Juventus, Milan e Atalanta. Difendiamo bene e dobbiamo continuare così. Non ci sono ragazzi che ora danno di più rispetto a prima".

FABREGAS A DAZN

È stata una partita controversa. Come cha vissuta da fuori? “Non bene, si vede meglio il calcio, ma la comunicazione non è uguale. Ci sono sensazioni diverse. L’analista non ha comunicato benissimo alcune cose a Fadera. Però dai si impara dagli errori. Spero sia l’ultima volta”

Ranieri le ha fatto i complimenti? “Si è una grandissima persona. Lo ringrazio con tutto il mio cuore. È sempre simpatico. Sarei contento di una carriera come la sua. È una leggenda del calcio”.

Gli episodi arbitrali? “Non so, da lontano era difficile. Preferisco non parlare dell’arbitro ma della grande prestazione del Como. La Roma è una grande squadra di Europa League. Noi veniamo qua con giocatori giovani. Per me oggi abbiamo vinto. Vincere è vedere questa squadra che ha personalità a venire qui e usa le sue armi nel migliore dei modi. Possiamo continuare a fare bene”.

Nel secondo tempo siete riusciti a giocare anche in 10? “Si, tanti giocatori hanno qualità ma senza mentalità e coraggio non si va da nessuna parte. Sicuramente tutte queste partite perse fanno parte del percorso. Siamo molto vicini. Se continuiamo così il Como sarà pronto a prendere più punti di quelli presi quest’anno”.

C’è qualcosa da migliorare oggi? “Avevamo preparato la partita ma il loro terzino era sempre libero. Quando siamo rimasti in 10 abbiamo provato ad essere più aggressivi. La comunicazione da sopra era difficile. Questo mi ha fatto un po’ arrabbiare. Se potevo dare un po’ di più potevamo evitare il secondo gol. Dobbiamo prendere meno gialli e metterla dentro quando arriviamo davanti. Adesso devo rivedere la partita e fare un’analisi più dettagliata”.

FABREGAS IN CONFERENZA STAMPA

Cosa manca a questo Como? "Abbiamo iniziato da zero sei anni fa, manca tanto. Globalmente è ora di giocare e fare passi in avanti, nel calcio se fai tre punti sei bravo sennò no. Oggi abbiamo vinto, non i tre punti, ma la continuità, una grande partita contro una grande squadra, perché abbiamo giocato con tanta personalità, abbiamo vinto contro una squadra che ha vinto col Porto. Vero che manca qualcosa, un pezzettino, ma è normalissimo nel nostro processo. Bisogna analizzare tutto, crescere, passo dopo passo. Siamo molto vicini però, vuol dire che in un momento qualsiasi può arrivare. Mi sono un po' arrabbiato perché ho visto tutto così vicino, mi dispiace per i ragazzi. Ma mi piace che si perde così e i giovani si arrabbiano, avere questa mentalità aiuta a maturare e crescere più velocemente".

Ha ricevuto tanti attestati di stima, lo stesso Ranieri ha parlato molto bene di lei. Si vede a Como a lungo? "Io non so niente, so solo che vado ora al pullman a vedere e rivedere la partita, per dare il messaggio giusto alla squadra e fare una grande partita a Venezia per vincere. Non possiamo sviare l'attenzione e dall'obiettivo principale che è la salvezza. Stiamo facendo tante cose bene. Non mi piace parlare di meriti, sono molto esigente con me stesso. Vedo una squadra che per prestazioni meritava di più di quanto ha avuto. Ma manca un pezzettino, ma manca poco".

Oggi ha giocato in maniera un po' diversa, con Strefezza a tutta fascia. "La Roma difende 5-3-2, quando una squadra difende così ci sono degli spazi sui quinti e volevamo trovarli per giocare più dentro. L'abbiamo fatto ma potevamo farlo meglio, dobbiamo migliorare. Nico, Perrone, Da Cunha oggi non giravano il corpo e non avevano la postura giusta per vedere il terzino libero. È un processo, io sono il responsabile, vediamo dove arriveremo. In tanti momenti la Roma era un po' aperta, magari ci è mancato un po' di coraggio per non perdere la palla, però il mio lavoro piano piano è di farlo vedere".

Dybala è stato il più pericoloso, avevate studiato qualcosa per lui? "Pericoloso? Non lo so, lo abbiamo controllato molto bene. Lui è un campione del mondo, se lo marchi a uomo e vai anche al bagno con lui, ti fa comunque la giocata decisiva. Sono 20 anni che aspettiamo Messi che sappiamo tutti che va a sinistra ma non lo prende nessuno. Questo fanno i grandi giocatori. Paredes lo controllavamo, stava sempre pressato, Dybala a livello di azioni offensive? Non ho visto niente, magari sbaglio. Però sì, ha provocato, salta l'uomo, fa il duello 50-50 e ha provocato il secondo giallo di Kempf. Fino a lì grande Como, potevamo anche vincerla".

Sui cambi e l'inserimento di Cutrone. "La squadra stava giocando bene, avevo visto che potevamo perderla solo giocando in 10. Ho tolto Caqueret e Smolcic che erano ammoniti. Per sostituire Kempf non avevo nessuno e non ho potuto toglierlo. Caqueret stava facendo benissimo, non volevo cambiarlo ma era un rischio. L'arbitro stava tanto tanto col braccio alzato verso di noi, sempre col giallo. Capivo che quando un arbitro è tanto attento ad alzare il braccio con una squadra, il Como in questo caso, era un rischio. Alla fine è toccato a Kempf che è l'unico che non potevo togliere".