Manca poco al termine della stagione e la Roma deve ancora annunciare il nome del nuovo allenatore. Nelle ultime ore in cima al taccuino è spuntato proprio quello di Nuno Espírito Santo, tecnico portoghese in uscita dal Nottingham Forest. Nella Capitale si attende un grande nome (Klopp, per ora, rimane solo una suggestione) o quello di un tecnico italiano come Allegri, ma l'ex Porto non fa parte di nessuna delle due categorie. E allora? Beh, basta confrontare la classifica di Premier League di quest'anno con quella della scorsa stagione per comprendere i motivi delle attenzioni per Espirito Santo: è un profilo che a Trigoria piace e vederlo sulla panchina della Roma sarebbe quantomeno interessante.


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Espirito Santo, l’erede di Mou che odia il possesso palla: come può giocare la sua Roma

LONDON, ENGLAND - DECEMBER 26: Nuno Espirito Santo, Manager of Wolverhampton Wanderers and Claudio Ranieri, Manager of Fulham shake hands prior to the Premier League match between Fulham FC and Wolverhampton Wanderers at Craven Cottage on December 26, 2018 in London, United Kingdom. (Photo by Marc Atkins/Getty Images)
Da zona salvezza a lotta Champions: l'erede di Mou?
—Dodici mesi fa, il Forest evitò la retrocessione alle ultime giornate, chiudendo il campionato a quota 32 punti, mentre oggi è ancora incredibilmente in corsa per un posto in Champions (a 65 punti, gli stessi del City e a -1 dal Newcastle terzo). Il gioco di parole con il suo cognome è fin troppo scontato, ma a Nottingham c'è poco di divino e tanto, tanto lavoro. Una filosofia di gioco molto chiara, attenzione ai dettagli (sono terzi per occasioni da palla ferma) e preparazione fisica, oltre che mentale. La squadra di Espirito Santo non ha fenomeni ma ha giocato una stagione stratosferica, soprattutto rispetto alle aspettative iniziali. Come? Con un calcio d'altri tempi in un campionato che si sta evolvendo più rapidamente del resto d'Europa (e in netta antitesi con la "modernità" e la costruzione dal basso). In Premier, il Nottingham Forest è stato contemporaneamente primo per contropiedi e ultimo per possesso palla (col 39.7%!!). "Battuto" anche un Ipswich Town poco sopra al 41% (probabilmente non per scelta...). Il nuovo erede di Mourinho? Forse ancora no, ma certamente la sua capacità di elevare nettamente il livello dei suoi giocatori - e le ambizioni del club - in Inghilterra ha ricordato a molti quella dello Special One.
Il profilo giusto per questa Roma?
—Una squadra compatta, impermeabile e che sa fare molto male in contropiede, esaltando le qualità dei suoi attaccanti... non troppo lontano da quello visto fin qui sotto la guida Ranieri. "Abbiamo dimostrato di saper competere ad alti livelli, abbiamo un modo chiaro di giocare e una nostra identità", le parole di Espirito Santo sul suo Nottingham Forest. In stagione ha schierato quasi sempre un 4-2-3-1 (o 4-4-2 in fase di non possesso), modulo che più di altri potrebbe permettere alla Roma di esprimersi al massimo - con lo spazio per Dybala in mezzo tra Soulé e Saelemaekers (?), oltre ad un Manu Koné leader inamovibile della mediana. I giallorossi avranno tre mesi di mercato per plasmare la Roma del futuro e la prima (fondamentale) scelta sarà quella del nuovo tecnico. La decisione finale spetterà ai Friedkin, ma la Roma e il ds Ghisolfi sono alla ricerca di un allenatore che possa dare una fisionomia chiara e una forte identità alla squadra: nei prossimi giorni il nome del portoghese sarà sicuramente in cima alla lista.
Federico Liuti
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