Il presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, è intervnuto ai microfoni dell’emittente radiofonica Rete Sport per parlare del momento della sua squadra e della sfida di sabato contro la Roma. Queste le sue parole:
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Empoli, Corsi: “A Roma cercheremo di fare la partita perfetta”
"Devo dire che non ci è piaciuto molto il trattamento ricevuto negli ultimi due precedenti, ma lo sappiamo come funziona: siamo una provinciale e lo mettiamo in conto quando andiamo a giocare su campi importanti"
“Siamo una squadra propositiva e i punti in classifica vanno bene, ma abbiamo sbagliato qualcosa nella preparazione. Abbiamo cambiato alcuni giocatori che sono andati a guadagnare di più. Quando capita l’occasione, partono quasi sempre. Saponara? Ha fatto una scelta: quella di esser protagonista con noi. Ora ci manca, ma si è reso protagonista di un episodio ingiustificabile. Deve maturare, deve capire che non gioca nel Milan dove alcune cose sono consentite. Lui e Insigne sono i giocatori che stanno incidendo di più in questo avvio di stagione. Giampaolo ci sta mettendo del suo, è arrivato con grande passione, capacità di lavoro sul campo quindi con le stesse prerogative di Sarri”.
Sull'impegno di campionato contro la Roma: “C’è molta sintonia con la Roma, anche tra i due direttori sportivi. E’ una squadra molto importante. Devo dire che non ci è piaciuto molto il trattamento ricevuto negli ultimi due precedenti, ma lo sappiamo come funziona: siamo una provinciale e lo mettiamo in conto quando andiamo a giocare su campi importanti. Cercheremo di fare la partita perfetta, tentando di mantenere lontani dalla porta i giocatori della Roma.
Gestire una società come Roma è molto difficile. E’ molto più facile fare calcio a Torino che a Roma. Tra tv e radio tutto è più complicato. Per esempio, un giocatore a Torino cena senza problemi. A Roma no. A Torino presentano Dybala e quasi lo nascondono. A Napoli vanno in 30.000 allo stadio, come anche a Firenze. Sono modi diversi di fare calcio, ma gli scudetti si vincono da Firenze in su. Negli ultimi 50 anni questi sono stati i numeri”.
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