L'Italia del pallone si è riunita all'Hilton Rome Airport di Fiumicino per stabilire il futuro della Figc a chi affidare la presidenza federale. L'attuale numero uno della Lega B Andrea Abodi ha sfidato l'attuale presidente Carlo Tavecchio, che è stato confermato numero uno del calcio italiano. Presenti per la Roma il direttore generale Mauro Baldissoni e l'amministratore delegato Umberto Gandini.
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Figc, Tavecchio rieletto presidente. Lotito a Baldissoni: “Un suicidio non votarlo” – FOTO
L'Italia del pallone si è riunita all'Hilton Rome Airport di Fiumicino per stabilire il futuro della Federazione. Sconfitto Andrea Abodi
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Ore 16.50 -Tavecchio è stato appena rieletto presidente della Figc con il 54% dei voti.
Ore 16.15 - Seconda votazione e ancora quorum non raggiunto. Avanti Carlo Tavecchio con il 53,70%, 45% per Andrea Abodi. Fumata nera, si va alla terza votazione dove basterà il 50%+1 dei votanti.
Ore 15.26 - E' terminata la prima votazione. Come comunicato dal profilo Twitter ufficiale della Figc, lo scrutinio iniziale ha decretato il 56,49% delle preferenze per Carlo Tavecchio e il 42,91% per Andrea Abodi. Il quorum della prima votazione per l'elezione del nuovo presidente era fissato al 75% enessuno dei due candidati ha raggiunto la soglia necessaria per diventare il numero uno del calcio italiano. Bisognerà, dunque, passare alla seconda tornata, dove servirà il 67% delle preferenze per essere eletti.
Ore 13.20 – E’ il turno di Andrea Abodi: “Preoccupiamoci più di quello che dobbiamo e possiamo fare, non di quello che è stato già fatto. Non c’è scritto da nessuna parte che la continuità sia un valore. Sono stato due anni e mezzo a fianco a Tavecchio e non manca il rispetto. Sono convinto che ci sia un potenziale inespresso e voglio scoprirlo con tutti voi. Se oggi sono qua c’è una ragione. È perché non c’è una visione comune”.
Ore 13.00 – È il momento dei discorsi dei due candidati; inizia Tavecchio: “Se sarò ancora il vostro presidente attuerò il mio programma che è un proseguimento di quanto fatto in questi due anni. Al termine del mio mandato posso dire di aver migliorato l’immagine in Europa del nostro calcio e ottenuto una crescita nazionale. Vogliano fare grande la nostra Nazionale, continuando sull’effetto degli stage, ben accolti da tutti i convocati”.
Ore 12.28 – Maurizio Beretta (presidente Lega Serie A): “L’assemblea della Serie A si è confrontata su questa elezione. A larghissima maggioranza si esprime in favore di Tavecchio”
Ore 12.10 – Parola a Renzo Ulivieri, presidente degli allenatori italiani: “L’Aiac ha fatto la sua scelta prima di tutti. Non ci è piaciuto il concetto ‘tutti ma non Tavecchio. Sosteniamo Tavecchio per l’ottimo lavoro a livello nazionale e internazionale”.
Ore 12.02 – Parola a Damiano Tommasi, presidente Assocalciatori: “Questa è l’ultima volta che parlerò in assemblea da presidente probabilmente quindi cercherò di essere il più politicamente scorretto. Siamo un paese in cui si tiene molto alla poltrona. Voglio che sia chiaro da che parte stiamo noi. Il nostro appoggio al presidente Abodi è per scegliere un percorso di condivisione. Noi non vogliamo scegliere da soli, ma partecipare a un percorso di crescita”.
Ore 11.55 – Tavecchio si rifiuta di fare il primo intervento. Parola a Nicchi, presidente AIA: “Fino a ieri sera siamo stati l’unica componente a non prendere una posizione. Io sono amico di tutti quelli che siedono al tavolo federale. Devo riconoscere a Tavecchio i fatti. Ci ha messo nelle condizioni di lavorare meglio. Sosteniamo chi ci ha fatto del bene e chi si ricandida“.
11.40 - Claudio Lotito, come riporta l'Ansa, si è intrattenuto a parlare con il direttore generale Mauro Baldissoni: "E' un suicidio andare contro. Perche' a voi Tavecchio vi ha pure aiutato". Secondo Lotito, dovesse vincere Abodi, nel nuovo consiglio si creerebbe una situazione di maggioranza tale che il nuovo presidente federale si dovrebbe dimettere alla prima delibera respinta".
Ore 11.30 - Inizia la votazione. Ad ottenere la vittoria finale sarà chi, al 1° scrutinio, raggiungerà il 75% dei voti validi espressi. Percentuale che, al secondo scrutinio, si abbassa al 66%, fino al 50% più uno del terzo. Al quarto, invece, chi ottiene più voti. L'elezione è ora ufficialmente partita.
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