Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale

news as roma

El Shaarawy, l’arte di saper aspettare

Getty Images

La panchina della Roma è l'asso nella manica di Mourinho: il Faraone, insieme a Shomurodov e Carles Perez, cambiano le sorti della partita. In più occasioni tutti e tre sono stati protagonisti

Claudia Belli

Le mille e una notte: El Shaarawy ha scritto il lieto fine in una serata importantissima per Mourinho, anche se nel corso della settimana aveva bluffato dicendo che quella col Sassuolo era una partita come le altre. E invece lo Special One ricorderà per sempre la corsa sotto la Curva Sud, come un vero tifoso, mentre festeggia il gol del Faraone al 91'. C'è del romanticismo in tutto questo, non solo per i 3 punti in extremis e per la rete annullata a Scamacca (ex di turno) al 94', ma anche perché a firmare la vittoria è stato Stephan El Shaarawy. Colui che è tornato dalla Cina per rimettersi in discussione. E lo ha fatto, mantenendo sempre un profilo basso e non reclamando mai per un posto da titolare. Ha saputo aspettare e il suo momento è arrivato. In questa stagione è la vera arma in più di Mourinho: in Conference lo Special One gli ha concesso solo 11 minuti e ha timbrato subito il cartellino con la rete del 3-0, mentre in campionato è subentrato in tutte e tre le partite con 46' giocati in totale: gli sono bastati 20' per decidere la partita. Anche la Roma ha il suo 'Tiraggir', come tanto si è ironizzato questa estate con l'Italia su Insigne. Ed El Shaarawy, con una freddezza unica, lo ha eseguito in modo magistrale.

 Getty Images

La panchina, l'arma in più di Mourinho

Ormai Mourinho ha già fatto capire quali sono i suoi titolari in attacco: in 5 partite ha schierato quasi sempre la stessa formazione, ad eccezione di qualche piccola modifica. Abraham ad esempio ha saltato la prima di Conference per la quarantena a cui era sottoposto subito dopo l'arrivo nella Capitale, mentre Zaniolo non era presente contro la Salernitana per squalifica. In attesa che Smalling recuperi al 100%, Ibanez al momento è il titolare con Mancini al centro della difesa. Per El Shaarawy non c'è spazio per partire dal 1', o almeno per ora. Quando servirà far rifiatare i compagni sarà il primo a buttarsi nella mischia. Ma per ora Mourinho si gode la sua panchina efficace: El Shaarawy ha già segnato due gol da subentrato, uno in campionato e uno in Europa. Lo stesso bottino dello scorso anno, quando è arrivato a stagione in corso nel mercato invernale. E con Fonseca più di una volta è partito da titolare. Ma il Faraone ha capito l'importanza della sua figura da jolly, parlando anche nel post partita col Sassuolo: "Correre sotto i tifosi negli ultimi minuti dopo il gol della vittoria è un'emozione fantastica. Sono i momenti per cui vale la pena aspettare. Siamo giocatori di esperienza che sanno capire che i momenti felici ci sono per tutti".

Perez e Shomurodov gli altri due jolly di Mourinho

Così come altre due pedine importanti sono Carles Perez e Shomurodov. Lo spagnolo ogni volta che entra lo fa con grinta e spirito di sacrificio, creando grattacapi alla difesa avversaria. E in più ha fornito anche un assist per il primo gol di Abraham contro la Salernitana. Stesso discorso per Shomurodov, che contro il Sassuolo ha toccato il pallone vincente per la rete di El Shaarawy: è il secondo stagionale, il primo contro la Fiorentina per il gol del 3-1 di Veretout. Un vero e proprio capolavoro. In Conference poi ha trovato anche la marcatura, quella che ha regalato la vittoria nell'andata contro il Trabzonspor. Ma in quel caso era partito dal 1', in assenza di Abraham. Da non dimenticare Mayoral, che in questo inizio di stagione ha avuto poco spazio. Mourinho ha dichiarato pubblicamente la sua importanza e, per un giocatore che nella scorsa stagione ha segnato 17 reti, sicuramente il momento propizio arriverà.