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El Shaarawy, Faraone senza cresta: due gol, tanti infortuni e uno stipendio top

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Appena due reti in 18 apparizioni, peggio solo nel 2013. A fine stagione l'ex milanista potrebbe lasciare di nuovo

Francesco Balzani

Ci sono varie fasi della carriera di un giocatore. Quelle alterne di Stephan El Shaarawy hanno un comune denominatore: quando la pressione sale, la sua cresta scente. E’ già successo al Milan quando arrivò Balotelli. La concorrenza portò il Faraone lontano dall’Italia, al Monaco. E proprio in quella mezza stagione rossonera (targata 2013-2014) si registra la sua più bassa media realizzativa con soli 3 gol in 18 partite. Nella Roma di quest’anno, però, l’attaccante rischia di battere quel record. Fin qui, infatti, El Shaarawy ha segnato due gol in 18 apparizioni (sette dal primo minuto). Uno solo decisivo, quello a tempo scaduto al Sassuolo. Poi panchine, infermeria e prestazioni deludenti spesso relegate a fare l'esterno di centrocampo.

Tante assenze e un addio che si avvicina

Dal 2 dicembre ad oggi il Faraone è rimasto ai box sette volte su dieci partite di campionato tra problemi muscolari e quant’altro. Nel 2022 ha giocato un totale di 52 minuti. E di certo non aumenteranno nei prossimi due match con Verona e Spezia visto che è di nuovo in infermeria per un problema muscolare. A 13 mesi dal suo ritorno dalla Cina anche il suo acquisto rischia di finire nei flop dei Friedkin. Anche la scorsa stagione infatti si conta un solo gol in 10 partite di serie A. Per un totale di 3 reti in 698’. La media è dello 0,3 a partita, più bassa di giocatori come Petagna o Sottil. Le speranze di andare al Mondiale sono al lumicino.  Tutto questo a fronte di uno stipendio da 3,5 milioni a stagione. Il contratto di ElSha scadrà nel 2023 ma la Roma è pronto a liberarlo con un anno di anticipo di fronte a una minima offerta. L’ex milanista, infatti, è arrivato a parametro zero e non potrebbe rappresentare una minusvalenza ma solo un risparmio sul monte ingaggi. A meno che non alzi la cresta, da subito però.