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El Shaarawy e il ‘tabù’ semifinali: in campo solo una volta su otto partite

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Il Faraone era presente in rosa in ognuna delle otto semifinali europee giocate dalla Roma negli ultimi sei anni, ma per infortunio o scelta tecnica ha giocato solo con il Liverpool al ritorno. E stasera può essere di nuovo la chiave come a San Siro
Redazione

La Roma si prepara ad affrontare il Bayer Leverkusen schiacciasassi all'Olimpico nella semifinale di andata dell'Europa League. "Temo tutto di loro, ma sono imbattuti e non imbattibili", ha detto Daniele De Rossi. Anche perché i giallorossi stanno cominciando ad abituarsi a certi palcoscenici, tanti sono alla terza semifinale europea consecutiva, a cui va aggiunta quella del 2018 in Champions League in cui c'era DDR ma da calciatore, titolare a centrocampo insieme a Lorenzo Pellegrini. E c'era anche Stephan El Shaarawy, in ognuna di queste quattro semifinali, nella rosa della Roma. Otto partite tra andata e ritorno, un'enormità. Peccato che il Faraone, in campo, di queste ne abbia giocata solamente una. Un dato curioso, ma l'unica sfida in cui il classe '92 è stato impiegato è stata la semifinale di ritorno con il Liverpool all'Olimpico di sei anni fa. In quell'occasione Di Francesco lo ha schierato titolare dopo averlo lasciato in panchina nel ko dell'andata.

Per lui 75 minuti da esterno sinistro nel 4-3-3 insieme a Dzeko e Schick: finì 4-2 ma non bastò (all'andata 5-2 per i Reds). Anche per colpa delle sviste clamorose dell'arbitro (non c'era il Var) e dei rigori non concessi ai giallorossi, tra cui il tocco di mano di Alexander-Arnold proprio sul tiro di El Shaarawy, con il risultato sul 2-2. Era il 2 maggio, precisamente sei anni fa, e in panchina c'era Fonseca. Nella doppia semifinale di Europa League persa contro il Manchester United (29 aprile e 6 maggio 2021) il Faraone era invece infortunato e saltò quindi entrambe le partite. Nel 2022, al primo anno di Mourinho, ElSha ha visto invece le due partite contro il Leicester dalla panchina, stavolta per scelta tecnica. Andò bene. Infine la doppia sfida dello scorso anno proprio contro il Bayer Leverkusen: due gare anche in questa occasione sofferte entrambe interamente in panchina. Una su otto

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El Shaarawy, semifinale da protagonista: può essere di nuovo la chiave contro Grimaldo

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Quella di stasera invece la giocherà e anche da protagonista assoluto, anzi potrà essere lui una delle chiavi più importanti del match. Proprio come è successo a San Siro, in cui De Rossi lo ha schierato sulla fascia destra per dare una mano a Celik contro Leao, neutralizzando completamente il portoghese e pure Theo Hernandez, strappando la vittoria in trasferta all'andata. È lì che la Roma ha conquistato la semifinale. Stasera la tattica può essere simile, il tecnico giallorosso potrebbe riproporla, anche perché da quella parte bisognerà contenere quello che è la migliore ala mancina d'Europa in questo momento, quel Grimaldo autore di una stagione pazzesca da 11 gol e 17 assist. Se Xabi Alonso giocherà a tre potrebbe non servire, altrimenti con Hincapié - centrale di difesa prestato spessissimo in questa stagione al ruolo di terzino con caratteristiche un po' particolari ma insidiose - il rischio di ritrovarsi attaccati è alto. Per questo la posizione e in generale la prestazione di El Shaarawy su quella fascia sarà fondamentale, anche per tenere a bada lo spagnolo e costringerlo magari ad abbassarsi un po'. Il Faraone ha raggiunto una maturità tale da poter gestire al meglio la partita sia a livello tattico che tecnico. Con De Rossi è rinato, diventando un punto fermissimo. A sei anni dalla sua prima semifinale, cerca una notte da imperatore.

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