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Roma, ma eri pronta per Gasperini?

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L'errore del club è sempre lo stesso: prendere un allenatore importante e non ascoltarlo. Per cambiare non bastano gli intenti, serve la forza
Francesco Balzani
Francesco Balzani Collaboratore 

“Occasioni perdute” è un testo forse poco conosciuto di Demostene, e quindi parliamo di circa 2300 anni fa. Quando non era nata neppure Roma, figuriamoci la Roma. “Non si deve, o ateniesi, lasciar passare l'occasione che si è presentata e ripetere un errore commesso ormai molte volte in passato”, ammoniva l’oratore riferendosi alle conquiste di Filippo di Macedonia. Che poi è solo l’anticipazione del famoso detto di Cicerone: “Errare è umano, perseverare è diabolico”. Soprattutto quando lo sbaglio è lo stesso, reiterato e smentito nonostante la realtà dei fatti dica altro. La Roma in questi anni ne continua a commettere uno che mette a repentaglio anche le buone intenzioni: prendere un allenatore importante e non ascoltarlo rischiando così corti circuiti, malintesi e vorrei ma non posso. Mourinho lo sa bene e lo sta capendo anche Gasperini. Che ieri ha sbagliato, questo lo anticipiamo per gli amanti del “è sempre colpa dell’allenatore”. Ritornare oggi al mercato può sembrare inutile, ma i nodi contorti di una chioma messa su alla bene in meglio vengono sempre al pettine. E se si punta su un allenatore del genere non puoi pensare di non fare la rivoluzione. Quindi la domanda è: doveva essere pronto Gasperini per la Roma o la Roma per Gasperini?

La squadra di oggi è più debole dell’anno scorso. Voi direte: ma è seconda in classifica! E noi speriamo ci rimanga. Ma potremmo controbattere che negli avvii di campionato tante squadre si sono ritrovate lassù quasi per casualità. La Roma oggi è la squadra che ha l’attacco meno prolifico del campionato: 1 gol messo a segno dalle punte centrali. Se tali si possono chiamare. Un dato che non permette di sognare e che ci fa stare su quel cuscino dorato della classifica con gli occhi spalancati. Un paradosso considerato che il marchio di fabbrica di Gasperini in questi 15 anni è stato quello di ottenere ottimi risultati proprio dal reparto offensivo. Colpa di Gasp? Sicuri? Oppure in estate era meglio ascoltare quando il tecnico urlava per Trigoria e poi provava a trattenersi davanti ai microfoni. Serviva una punta, anzi ne servivano due. A vedere oggi la situazione forse tre. E non lo diciamo oggi, lo dicevamo anche ieri nonostante qualche insulto. È arrivato in prestito Ferguson, un ragazzotto irlandese che veniva da una stagione senza gol e con un crociato appena rifatto per nuovo. E nel frattempo si provava a vendere in tutti i modi Dovbyk diminuendo quell’autostima che già non era così alta. Che senso ha allora prendere Gasp, l’allenatore offensivo per eccellenza? Così come non aveva senso prendere Mourinho che chiedeva Xhaka (mica Pirlo) e riceveva in cambio Renato Sanches. Ma andiamo al resto del mercato. Oggi l’unico titolare dei nuovi acquisti è Wesley, crescerà? Forse. Ma almeno questo è responsabilità di Gasperini.

E gli altri? Su El Aynaoui torniamo alle parole di Demostene. Dopo Aouar e Le Fée la Roma è tornata a pescare male in Francia ipervalutando un giocatore che la stagione prima valeva (numeri alla mano) venti volte meno del valore per cui l’hai pagato e che nel frattempo ha pure accettato la nazionale marocchina togliendo di fatto per un mese buono un altro giocatore in un reparto già povero di suo. Che senso ha pagare 25 milioni un calciatore che viene da un’annata buonina quando poi si parla di valorizzazione, plusvalenze e problemi di bilancio? Gasperini aveva chiesto Rios, questo lo sanno anche i muri. Non sei riuscito a prenderlo? Pazienza, di profili come il suo ce ne sono altri. Invece a centrocampo è arrivato solo il marocchino e ha salutato Paredes che, piaccia o non piaccia, è di un altro livello per ora. Così come lo era Saelemaekers e (purtroppo e lo diciamo col groppo in gola dalla vergogna) lo era anche Shomurodov. Andiamo in difesa dove ci riserviamo di aspettare Ziolkowski e dove non abbiamo mai visto Ghilardi, pagato 10 milioni. Soldi utili magari per prendere qualcosa di meglio in attacco dove, lo assicuriamo a Massara, nessuno prova invidia per Dovbyk e Ferguson. Errori, sempre gli stessi. Conseguenze, idem. Perché oggi si parlerà delle scelte confuse di Gasperini che ha il demerito di provare a cambiare una situazione che agli occhi di tutti in fondo funzionava. La Roma di Ranieri infatti aveva fatto il record di punti quindi era meglio tenere quell’atteggiamento. E allora, lo ripetiamo ancora, perché prendere Gasp? Per cambiare non bastano gli intenti, serve la forza.