Avviso per chi è stanco o pigro: questo editoriale contiene riassunti di vecchie puntate, quindi se volete potete riaprirne uno che fa riferimento alle ultime tre stagioni. Non ci sono alibi sulla trama, giustificazioni per gli attori o spoiler di intervento da parte dei Friedkin. Contiene una semplice verità: la terna arbitrale (in cui compare anche quel vecchio amico di Aureliano) ha tolto due punti alla Roma. Meritati? Immeritati? Doveva segnare prima? Juric doveva indovinare i cambi? Quello che vi pare, ma un rigore al 90’ (o giù di lì) può cambiare il risultato, la classifica, la serenità. Un fallo che sarebbe stato solare ai tempi in cui in campo c’erano solo arbitri e guardalinee, quando esisteva ancora il retropassaggio al portiere. Ok, non lo avrebbero dato nemmeno all’epoca. D’altronde sui furti clamorosi la Roma potrebbe aprire un museo. Ma oggi con VAR, Avar, quarto uomo, realtà virtuale e tra un po’ auto che volano sembra quantomeno sospetto. Soprattutto se non siamo al primo episodio di questo inizio stagione. Perché con l’Empoli quella trattenuta evidente su Shomurodov non è stata rivista, e avrebbe potuto portare un altro punticino alla Roma. E siamo a tre, che sommati ai 10 attuali fanno 13. Come la Juventus.
news as roma
Roma, la firma di La Penna sull’ennesimo scempio arbitrale. E già mancano 5 punti
Ma non finisce qui. Perché a Genova l’entrataccia in area di De Winter su Dybala fa scopa con quella di stasera su Baldanzi. La Roma avrebbe potuto gestire meglio la gara, e chissà portare a casa altri due punti. E siamo a 15. Uno in meno del Napoli capolista. Ora nessuno qui pensa che la Roma sia da scudetto, forse nemmeno da zona Champions. Ma perché non toglierci il dubbio dando a Cesare quel che è di Cesare? Quello che è stato tolto a Budapest, quello che è mancato spesso anche nella gestione Mourinho. Come avevamo anticipato, non vi aspettate colpi di scena. Le parole di Ghisolfi sono apprezzabili e anche sincere. Ma utili? La Roma conta troppo poco nelle sedi che contano davvero. Magari la prossima volta i Friedkin, oltre a prendere il jet per venire a cacciare un allenatore, potrebbero anche pensare di fare una sosta a Milano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA