Ivan Juric è il nuovo allenatore della Roma. E quindi forza Ivan Juric. Partiamo da questo banale, quanto doveroso preambolo. Gli servirà quella forza perché si ritroverà ad ereditare una panchina che porta tante ferite e poche certezze, molti compiti e pochi onori. La scelta di allontanare Daniele De Rossi nelle stesse modalità con le quali è stato cacciato a gennaio José Mourinho devono far riflettere chiunque voglia avvicinarsi a Trigoria. Se si commettono errori paga l’allenatore. Se ai giocatori non convince un’idea, allora il tecnico deve cambiare quelle idee. Altrimenti si fa la fine di Mou e DDR, due simboli (in modo diverso) di un romanismo che portava i tifosi allo stadio. L’altro, di simbolo, aveva profetizzato quanto stava accadendo a De Rossi. Si chiama Francesco Totti, e a Trigoria nemmeno ci mette piede. Non per volere suo, ovvio. Tutti e tre ci hanno messo la faccia per la Roma. Prendendosi qualche insulto, squalifiche e qualche tranquillante. Chi non ce l’ha messa, almeno a livello mediatico, non rischia.
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Mourinho e De Rossi: gli errori a Roma li paga solo chi ci mette la faccia
Oggi la Roma sembra in mano a un delirio di spettacolarizzazione ed istinto che trafigge ogni ragione compresa quella di confutare un rinnovo triennale da 3,5 milioni stipulato quando stava per iniziare l’estate. Quell’aereo che portava calciatori oggi arriva per esonerare allenatori. Dopo quattro giornate e con un progetto (almeno a parole) condiviso. Ma chi decide cosa è davvero meglio per la Roma a livello tecnico a Trigoria? Non Ghisolfi appena arrivato e - a quanto sembra - troppo timido per imporre scelte così potenti. Non i Friedkin che il calcio l’hanno conosciuto davvero 4-5 anni fa e quindi difficilmente possono comprendere dinamiche tattiche o quant’altro. La Souloukou? Può darsi, ma anche in questo caso siamo più nel campo amministrativo che in quello prettamente sportivo. Ci sono agenti che entrano ed escono a Trigoria e calciatori che rimangono a discapito di rendimenti più vicini alla mediocrità che alla gloria. Paga Daniele De Rossi, per la seconda volta. Aveva pagato José Mourinho. E speriamo non paghi Ivan Juric. Anche perché questo maledetto conto, alla fine, lo paga solo una tifoseria che continua a dare fiducia. Ma, e ci riaffidiamo al genio di Sartre, "La fiducia si guadagna goccia a goccia, ma si perde a litri”. E la misura sembra ormai colma.
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