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Calvo: “Pallotta è un presidente presente. Siamo più ambiziosi dei tifosi” – FOTO – VIDEO

Il Chief Revenue Officer del club giallorosso ha tenuto una lezione presso la Facoltà di Economia di Roma Tre per parlare del business model della Roma: "L'ipotesi della mancata qualificazione in Champions è già preventivata nelle strategie"

Valerio Salviani

"Economia dello Sport, il business model dell'As Roma", questa la lezione che si è tenuta oggi presso la facoltà Federico Caffè di Roma Tre. Ospite d'eccezione Francesco Calvo, Chief Revenue Officer del club giallorosso, arrivato a settembre dal Barcellona dove svolgeva lo stesso incarico e ancor prima per 4 anni Direttore commerciale della Juventus. È intervenuto anche Fabrizio Sammarco, AD ItaliaCamp, impact partner dell'evento e società che cura il bilancio d'impatto dell'AS Roma. Ha aperto i lavori Carola Roddi, Consigliera degli Studenti RomaTre, mentre Riccardo Carnevale, Head of Events Starting Finance, ha introdotto le tematiche affrontate. La moderazione dell'evento è stata affidata a Marco Scioli, Presidente Starting Finance.

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Ore 18.28 - Termina l'evento.

Ore 18.25 - Terminano le domande degli studenti, ultima domanda dai moderatori presenti al tavolo. Calvo risponde:

Quanto sono presenti le donne nella Roma?

Molto. Non è un tema di quote rosa, è indifferente la presenza maschile e quella femminile.

Ore 17.50 - Comincia la sessione di domande da parte degli studenti di Roma Tre. Ecco le risposte di Calvo:

Differenze tra i tifosi?

L’importante è renderli orgogliosi. Cerchiamo di capire come farli immedesimare il più possibile, dal merchandising agli eventi organizzati e questo prescinde dai risultati sul campo

Sul debito.

In tutte le società, compreso il Barcellona, la compravendita dei giocatori sta diventando attività caratteristica. Il debito non è un problema per noi oggi. È vero che si vende, ma compriamo anche tanto.

Sulle relazioni con la pubblica amministrazione?

È fondamentale sia per la Roma che per la pubblica amministrazione. Il calcio dà tantissimo alla città, ci deve essere un rapporto continuo e duraturo che dà beneficio a entrambe le parti. Succedeva anche a Torino e Barcellona.

Lo stadio è un pallino di tutti i tifosi...

Anche il nostro, vi assicuro.

Sul calcio femminile.

Sta crescendo tanto. In Spagna è cominciata prima la crescita. In Italia è ancora uno sport dilettantistico e questo è un limite per lo sviluppo. Costi e ricavi sono marginali, ma sono destinati a crescere. Gli diamo molta attenzione.

Il FFP quanto impatta sulla sua gestione?

Sul mio lavoro non ha impatto. È uno strumento di controllo che si applica a tutti nella stessa maniera. È uno strumento positivo.

Su Pallotta.

Non è assente assolutamente. Abbiamo contatti più che quotidiani, è presente. Il presidente del Barcellona lo sentivo e lo vedevo meno di Pallotta.

Studente: La percezione che i tifosi hanno della società non è positiva (applauso dell’aula, ndc).

Noi siamo i primi tifosi. Quando lavori in un’azienda, le tempistiche per creare qualcosa di positivo non sono le stesse che si aspettano i tifosi. L’ambizione nostra è più alta di quella dei tifosi. Abbiamo anche più pazienza. L’ambizione nostra è fare bene e sappiamo dove ci può portare lo stadio. La Juventus ha Cristiano Ronaldo? Anche nel 2011 la Juventus fatturava 8 milioni con il merchandising.

Ore 17.35 - Comincia la sessione di domande dei moderatori seduti al tavolo. Ecco le risposte di Calvo:

Da che parte arrivano i ricavi maggiori alla Roma?

La distribuzione deve essere equilibrata per sopperire ai ricavi mancati con i risultati sportivi. Nella Roma i diritti televisivi fanno la voce più grossa, è quasi la metà del fatturato. L’obiettivo nostro è crescere in tutte le fonti di ricavo per avere un bilanciamento perfetto, per sopperire ad alcuni momenti storici in cui ci sono carenze in altri ambiti. Non ci siamo ancora, ma ci lavoriamo.

Differenze con Juventus e Barcellona?

Alla Juventus c’era un azionista forte e quindi era più facile, mentre il Barcellona è un’istituzione più politica e chi decide rappresenta tutti i soci. La Roma è simile alla Juventus e il processo decisionale è più facile.

Quanto peserebbe la mancata qualificazione sulle casse delle società?

C’è un impatto economico, ma le società lavorano su piani triennali o quadriennali. Nella Roma si ipotizza questo tipo di problema e viene preventivato.

L’impatto dello stadio?

L’aspetto economico è l’ultimo se si pensa allo stadio. Permette alla società di fare attività diverse, di renderlo la casa dei tifosi. Ha effetti su brand e senso d’appartenenza. L’impatto economico? Le attività parallele permettono di avere un impatto rilevante. La Juventus con lo stadio in un anno ha aumentato i ricavi di 35 milioni. Il Barcellona ha uno stadio enorme nel centro della città ed è più di uno stadio. È un quartiere. Il museo genera 45 milioni di ricavi, un numero incredibile. Il negozio ne fattura 50 milioni. Le nostre aspettative sullo stadio, parlando di ricavi, sono importanti.

Ore 17.33 - Comincia a parlare Calvo: “Alla Roma mi occupo della gestione dei ricavi caratteristici, quindi tutti i ricavi esclusi quelli provenienti da calcio mercato. Nasco come esperto di sponsorizzazioni, ora sono un tuttologo. Prima del 2011 di calcio non sapevo nulla, ho dovuto studiare. Ho specialisti con cui lavoro. Ho due obiettivi principali: il primo è finire la strategia, poi mettere gli altri dirigenti nella condizione di lavorare al meglio”. 

Ore 17.30 - Calvo viene introdotto da Marco Scioli: “Mi raccomando, solo domande riferite al lato economico”. Risponde Calvo: “Anche perché di calcio non capisco nulla”.

Ore 17.15 - Arriva Francesco Calvo, comincia l'incontro.