La Roma si prepara a chiudere l'anno piena di speranze e in attesa di molte novità per il 2020. Oltre al probabile passaggio di proprietà tra Pallotta e Friedkin, la squadra di Fonseca tornerà in campo con l'obiettivo Champions chiaro in testa. Per raggiungerlo ci vorrà anche la qualità e l'esperienza di Henrikh Mkhitaryan. Di certo l'armeno si sta già integrando nel clima romano e romanista: "Cos'è la Lazio? La seconda squadra della capitale". L'ex trequartista dell'Arsenal risponde così in un'intervista rilasciata in patria al quotidiano 'Vivaro' rafforzando senza dubbio il suo legame con i tifosi giallorossi. A circa un mese da uno dei derby più sentiti degli ultimi anni visti gli obiettivi di classifica.
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Mkhitaryan: “Cos’è la Lazio? La seconda squadra della capitale. Roma, nessun rimpianto”
L'armeno è entrato già in clima stracittadina, con il match tra la Roma ei biancocelesti in programma a gennaio. L'ex Arsenal ha fatto un bilancio dei suoi primi mesi nella capitale e stilato gli obiettivi stagionali
Mkhitaryan torna poi sul trasferimento dall'Arsenal alla Roma: "Mi avevano fatto delle promesse all'inizio della stagione, ma dopo due settimane già non erano state mantenute. Così quando Mino Raiola mi ha chiamato per propormi la soluzione Roma non ci ho pensato due volte. E non ho rimpianti. Fin dal primo giorno ho sentito l’apprezzamento dei tifosi e del club. Mi piace tanto la gente di Roma!" Poi un punto sulla Serie A e i suoi primi mesi italiani in campo: "Quando ero piccolo guardavo il calcio italiano. L’Italia è sempre l’Italia ed è tempo che questo campionato faccia passi avanti. Attualmente molti giocatori forti e famosi si stanno trasferendo in Serie A perché hanno capito che il calcio si sta sviluppando. Non che sia un campionato di basso livello, anzi: alla mia prima partita contro il Sassuolo ero davvero sorpreso dell'intensità che mettevano in campo le due squadre, tutti i giocatori erano forti sia fisicamente sia tecnicamente". Poi una domanda di mercato, o meglio fantamercato: "Se avessi l'opportunità di portare un tuo ex compagno di squadra a Roma, chi sceglierei? Zlatan Ibrahimovic!". Quindi un'altra serie di scelte: "Real Madrid o Barcellona? Nessuna delle due, dico Roma! Messi o Ronaldo? Messi. Fifa o Pes? Non gioco alla playstation".
Il discorso cade poi su Paulo Fonseca, con cui l'armeno condivide un passato allo Shakhtar Donetsk: "Ho visto giocare la sua squadra in Champions League e mi aveva impressionato molto. Il suo Shakhtar giocava in scioltezza contro grandi club come Manchester City e Roma. Venendo qui ho avuto modo di capire meglio il suo calcio e sono sicuro: con lui arriveranno grandi risultati". Intanto, per quest'anno, la testa è ben focalizzata sugli obiettivi stagionali: "Dobbiamo entrare tra le prime quattro e fare sicuramente il massimo in Europa League. È molto importante per la squadra giocare la Champions League il prossimo anno. L'italiano? In tre mesi ho imparato molto e posso esprimermi per comunicare con i miei compagni e i tifosi, ma voglio parlarlo ancora meglio". Poi il retroscena sui social: "I miei account vengono gestiti da mia sorella, mi aiuta a essere più attivo".
Quando gli viene chiesto con chi si è trovato particolarmente bene in carriera, Mkhitaryan non ha dubbi: "Dico Aubameyang. E' facile comunicare con lui, dai primi giorni con il Borussia e poi all'Arsenal, abbiamo segnato tanti gol insieme. Ci sentivamo in campo, uno sapeva sempre perfettamente in quale posizione si trovasse l'altro, chi avrebbe fatto il passaggio e così via. C'era chimica tra di noi, è difficile da spiegare".
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