Alberto Sed è morto ieri a Roma a 91 anni. Era un tifoso romanista, uno dei pochi uomini al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau durante la Seconda Guerra Mondiale. "Ciao Alberto, forza Roma", ha scritto il club in un messaggio sui social, ripostando un'intervista pubblicata lo scorso 25 aprile in occasione della festa della Liberazione: lì aveva raccontato la sua infanzia da tifoso giallorosso, il suo sogno di diventare calciatore professionista e del soprannome di "piccolo Amadei". In un incontro in Campidoglio con Totti - ha rivelato - gli disse che senza le leggi razziali sarebbe diventato più forte di lui. L'uomo, catturato a Roma insieme alla sua famiglia, venne portato prima a Fossoli e poi a Birkenau. Dopo anni di silenzio in cui si è rifiutato di parlare di ciò che aveva vissuto sulla propria pelle, decise di raccontare la propria storia attraverso incontri con gli studenti nelle scuole e in un libro ("Sono stato un numero").
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È morto Alberto Sed, il “piccolo Amedei” romanista sopravvissuto ad Auschwitz
Se n'è andato a 91 anni, il club: "Ciao Alberto". A Totti disse: "Senza leggi razziali sarei diventato più forte di te"
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