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E' Luis Enrique la prima pietra della Roma di Thomas DiBenedetto

(di Marco Reda) Il mercato della Roma, a differenza di altri, per il momento è privo di certezze. Oggi la squadra ha svolto l’ultimo allenamento stagionale e quando c’è stato il “rompete le righe” a Trigoria non c’era nemmeno l’ombra...

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(di Marco Reda) Il mercato della Roma, a differenza di altri, per il momento è privo di certezze. Oggi la squadra ha svolto l’ultimo allenamento stagionale e quando c’è stato il “rompete le righe” a Trigoria non c’era nemmeno l’ombra di un nuovo dirigente. Quelli che si insidieranno a breve continuano a lavorare lontano dal “F.Bernardini”.

LA PROPRIETA’ -  Prima di qualsiasi altra cosa, si deve atten­dere che si concluda l’iter per il passaggio di proprietà. L’attesapotrebbe, in qualche misura, essere ridi­mensionata dal fat­to che non ci sarà bisogno di attende­re l’Assemblea dei sociper poter uffi­cializzare Tom Di­ Benedetto nuovo presidente della Roma. Il nuovo patron arriverà nella capitale per rimanerci, prenderà casa ed è intenzionato a presen­tarsi anche nel ritiro di Riscone di Brunico.

LA SQUADRA - Alla squadra, invece, sta lavorando Walter Sabatini. In porta, mentre Amelia tornerebbe anche a piedi, c’è ancora qualche spiraglio per arrivare a Buffon. L’alternativa può essere Marchetti, ma anche Viviano o Handanovic. Il portiere dell’Udinese si può prendere con 10 milioni. Gli stessi che il nuovo Ds giallorosso ha offerto al River Plate per portarsi a casa Lamela, ricevendo una bella risata da parte del presidente Daniel Passarella. In Argentina Sabatini sembra aver bloccato anche Alvarez del Velez, anche se a sentir parlare l’agente sembra che non sia proprio così.   Per attuare la rifondazione, però, Sabatini dovrà prima sfoltire una rosa che perderà sicuramente Méxes e Loria (a parametro zero), Castellini e Burdisso jr (per fine prestito); e che vedrà invece i rientri di Cicinho (dal Villarreal) e dei giovani Crescenzi, Bertolacci, D'Alessandro e Okaka.

L’ALLENATORE L’arrivo di Luis Enrique sulla panchina della Roma sembra essere ormai cosa certa. Manca l’ufficialità ma non di sicuro l’incertezza da parte della tifoseria. Nel tam tam radiofonico sono in pochi ad essere fiduciosi per una scelta che qualcuno giudica più un azzardo che una scommessa.  Qualcuno già sogna il modello Barcellona, anche se la difficoltà di poterlo trasportare qui in Italia, in particolare a Roma, appare l’ostacolo più pericoloso. Sarà lo spagnolo l’allenatore giusto per la Roma, quello con una grande mentalità che secondo Pizarro permetterebbe ai giallorossi di vincere lo scudetto? Difficile dirlo adesso. Intanto a deporre a favore di Luis Enrique c’è la “benedizione di Guardiola che vedrebbe bene il suo ex compagno nei blaugrana degli anni '90 alla guida tecnica della Roma. Ci vuole il progetto della società, quello che potrebbe convincere Deschamps, l’unica vera alternativa, al momento, all' allenatore del Barcellona B.

Il week end alle porte ci regala due partite fondamentali per il destino della Roma: la finale di Coppa Italia tra Inter e Palermo stabilirà, infatti, il giorno in cui la Roma dovrà ritrovarsi dopo le vacanze per avviare la preparazione, in vista della nuova stagione. La finale di Champions League, invece, è attesa per capire se i tifosi della Roma "saranno felici" come ha promesso James Pallotta.