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E’ la Roma di Pau Lopez e Diawara: da incognite a certezze. Fonseca ha trovato due gioielli

Il portiere ha collezionato ieri un’altra parata decisiva. L'ex Napoli è diventato un insostituibile a centrocampo. Entrambi sono stati fondamentali nella vittoria col Genoa

Valerio Salviani

Pau Lopez e Amadou Diawara sono la faccia più bella della Roma di Petrachi. Arrivati in estate tra i dubbi dei tifosi , ora sono due punti fermi della squadra di Fonseca. Il portiere, costato tanto (“troppo” secondo qualcuno), sta dimostrando di valere fino all’ultimo centesimo versato nelle casse del Real Betis. L’ex Napoli sembrava la “tassa” da scontare per cedere Manolas al Napoli, ma è diventato il vero affare.

NON SI PAU-SSA – Dopo il fischio finale di Genoa-Roma, la squadra si è stretta intorno a Pau Lopez, che aveva appena levato a Pandev la gioia del 3-2. Il portiere spagnolo, nonostante i tre punti, era infuriato con Cristante ed è servito Dzeko a calmarlo (“non lo avevo mai visto così arrabbiato”). Oltre a quell’intervento, ne aveva fatto un altro su Cassata quando il risultato era ancora in bilico. Uno dei tanti che in questa stagione ha fatto la differenza. Aveva cominciato al derby, levando a Correa il gol nel finale. A Bologna ha fatto un miracolo su Soriano quando il risultato era sull’1-1. A Firenze ha chiuso la porta a Vlahovic a inizio partita, prima che la Roma prendesse il largo. Dopo Szczesny e Alisson, i giallorossi hanno di nuovo un portiere straniero in grado di cambiare le partite. Il segreto? Lavoro duro e vita sana. Sin dal primo giorno Pau ha sudato sul campo e fuori (dopo una settimana aveva imparato i termini italiani per guidare la difesa), mentre la sua vita fuori dal campo è tutta per la moglie e la piccola di casa. Ora l’obiettivo è crescere sui calci di rigore, uno dei punti deboli del numero 13 romanista. "Non li paro né in partita né in allenamento" aveva ammesso.

AMA-LO DIAWARA – Gioca come un veterano, ma ha solo 22 anni. Amadou Diawara è diventato incredibilmente l’insostituibile del centrocampo della Roma. Con gli infortuni di Pellegrini prima e Cristante poi, si è piazzato al centro del 4-2-3-1 di Fonseca e non è più uscito. Un regista come non se ne vedevano da tempo a Trigoria. “Ama” è sempre calmo e concentrato, e quei palloni sanguinosi che perdeva nelle partite di precampionato (che avevano preoccupato il tecnico) sono solo un ricordo. Regia, ma non solo. Ieri Diawara è stato decisivo anche in fase difensiva, portando a casa 8 palle recuperate e 7 anticipi (migliore del match in entrambe le statistiche). E’ inoltre, dopo Pellegrini, quello che in media percorre più chilometri a centrocampo (11,062). Ora ci sarà da lavorare sulla fase offensiva, per diventare un giocatore completo. I margini di crescita sono illimitati.