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Dzeko, sudore e sorrisi con Mourinho: il Cigno ha voglia di volare ancora

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Oggi Edin a fare le valigie non ci pensa affatto, merito anche dello Special One

Francesco Balzani

“Sempre più carico e motivato”. Può sembrare retorica da inizio stagione, ma stavolta è tutto vero e in fondo basta vedere le prime foto in cui è tirato a lucido nemmeno fosse Tyler Durden in Fight Club. Edin Dzeko ha ritrovato sorriso, voglia e ambizione dopo mesi complicati passati a guardarsi storto a distanza con Fonseca. La quarta vita in giallorosso si appresta a diventare un ruggito più che l’ultimo canto del Cigno di Sarajevo che a gennaio era a un passo dall’Inter dopo essere stato - negli anni - vicinissimo a Chelsea e Juventus. Oggi Edin a fare le valigie non ci pensa affatto. Per la felicità della moglie Amra e di tutta la sua famiglia che a Roma si trova d’incanto.

Merito di Mourinho, senza dubbio. I due si stimano tantissimo e in questi primi giorni di lavoro a Trigoria hanno imparato a conoscersi ancora meglio. Dzeko è il primo della fila delle doppie sedute, parla coi compagni più giovani, non salta una serie di addominali ed è stato tra i mattatori nella cena di gruppo (con tanto di inno cantato a squarciagola) di ieri sera. Ha l’aria di quello che si butterebbe “nel fuoco” per Mou anche perché è quasi sicuramente l’ultimo anno in cui può togliersi una soddisfazione da trofeo in Italia dopo 6 stagioni tra alti e bassi. E magari segnare venti gol per superare Pruzzo al secondo posto dei marcatori di tutti i tempi in maglia giallorossa. Un obiettivo, quello dei 20 gol stagionali, che manca a Edin dal 2018.

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Dzeko resta? Come cambia il mercato

Lo Special One tracciando l’identikit del suo attaccante ideale qualche settimana fa sembrava dipingere su una tela la sagoma di Dzeko: “Ci sono quegli attaccanti che quando non segnano comunque continuano a giocare. Se pensi a Rooney, lui era un numero 10 ma a volte faceva il centrocampista: questi ragazzi hanno di più che la sola finalizzazione – ha detto a TalkSport -. Gli attaccanti egoisti? Il loro problema è che quando non segnano non fanno nulla. Trovatemi un attaccante egoista che faccia 30 gol e lo metto nella valigia per Roma”. Difficile trovarlo, soprattutto col budget di quest’anno. Più facile tenersi stretto il primo profilo e magari affiancarlo a un altro attaccante che possa interscambiarsi con lui. A meno di clamorosi colpi di scena.

Un ultimo anno da 7,5 milioni di stipendio che la Roma magari si sarebbe evitata. Ma andare a sostituire degnamente Dzeko sul mercato sarebbe costato decisamente di più. E per Mourinho sostituirlo degnamente vuol dire andare a prendere un top player. Un discorso che può essere rinviato al prossimo anno quando presumibilmente il budget sarà più robusto. Quindi non arriva nessuno? Improbabile. Più comprensibile aspettarsi un vice Dzeko che possa diventare anche titolare. Icardi costa e guadagna tanto, più alla portata altre candidature al vaglio in questi giorni di Tiago Pinto che ha come priorità quella del terzino sinistro (sale Alex Telles) e ovviamente di Xhaka.