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Dzeko e il ragazzo che sogna di essere come lui. La lettera commovente: “Sei già un diamante”

LaPresse

Il capitano della Roma ha pubblicato la lettera ricevuta da un ragazzo di 14 anni, cresciuto nel mito del 'diamante' Dzeko, rimasto lo stesso ragazzo di tanti anni fa

Redazione

Sono giorni particolari per Edin Dzeko, che in questa quarantena ha sperimentato parecchie emozioni. Prima la notizia del terzo figlio in arrivo, poi quella della scomparsa del piccolo Eman, bambino di 9 anni che si è dovuto arrendere al cancro e con cui aveva instaurato un rapporto di amicizia a distanza. In questo periodo, però, il cuore grande del bosniaco non è cambiato. Il capitano della Roma ha pubblicato su Facebook il testo della lettera che Tariq Medic, un ragazzo di 14 anni, gli ha inviato e che contiene tutti i suoi sogni: "Ho cominciato a giocare a calcio perché volevo diventare Edin. Nè meno, né più. Solo lui. Non Ronaldo, Messi o Pjanic, ma solo Edin. Edin Dzeko, il 'Diamante'. Edin era un ragazzo normale, come me. Il viaggio fino al titolo di capocannoniere della nazionale bosniaca  non è stato facile. Nonostante i milioni di euro che ha sul conto e ha guadagnato giocando a calcio, è rimasto modesto e semplice. Il ragazzo che ha cominciato a correre dietro al pallone con la tuta, sognando che un giorno sarebbe diventato un esempio per qualcuno. Come lo è per me. È l'unico ragazzo dello che ha attraversato tutto il settore giovanile e ha debuttato in prima squadra a 17 anni con Amar Osim, figlio del leggendario Ivica Osim".

Per il giovane Tariq, quello che rende speciale Edin Dzeko è proprio la sua semplicità: "Nessuno avrebbe potuto sognare a quel tempo che quell'atleta carino e sorridente, sopravvissuto all'inferno della guerra nella nativa Sarajevo, stesse nascondendo una magia che nessun altro nel mondo ha e che ora riesce a apprezzare tutto quello che ha oggi. E quel ragazzo è diventato un diamante. Si è conquistato questo soprannome durante una partita tra la Bosnia e il Belgio nel 2009, quando il commentatore sportivo Marijan Mijajlovic, estasiato dal gol, lo ha chiamato 'Il Diamante Bosniaco'. La Bosnia ha battuto poi il Belgio 4-2. Nonostante i tifosi bosniaci lo chiamino ancora in quel modo, i sostenitori della Roma hanno deciso di dargli il soprannome 'Gigante'".

La lettera di Tarik a Dzeko si conclude un po' come è cominciata, senza tenere conto dei gol ma del cuore: "Non scriverò dei suoi gol, tutti i traguardi raggiunti per cui ha reso fiera la nazionale, non scriverò delle migliaia di vite che ha salvato, o di quelle che probabilmente continua a salvare. E sì, forse non diventerò Edin Dzeko, ma gli sarò sempre grato per tutto quello che ho imparato guardandolo. Ha creduto in se stesso quando nessun altro lo faceva. Era ed è rimasto un ragazzo scherzoso con un sorriso enorme e un cuore grande come una montagna. Un giorno anche io sarò il diamante di qualcuno, ne sono abbastanza sicuro. Ed, grazie! Tuo, Tariq"

In fondo alla lettera la risposta di Dzeko. Semplice, proprio come lui: "Grazie Tariq! Tu sei già un diamante".