news as roma

Dzeko cuore City: “E’ come fosse ancora il mio club. La Premier miglior campionato al mondo”

Il bosniaco sente di aver fatto la storia dei Citizens: "E' stato un periodo speciale della mia carriera"

Valerio Salviani

Edin Dzeko continua a fare il tifo per il Manchester City da Roma. Dopo aver riportato un trofeo ai Citizens rompendo un'attesa lunga 44 anni, il bosniaco si sente parte della storia del club. In un'intervista che verrà pubblicata integralmente nell'edizione di marzo del magazine FourFourTwo, il numero 9 romanista ha parlato dei sentimenti che lo legano ancora alla sua ex squadra: "Anche se abbiamo giocato un buon campionato per tutta la stagione, vincere il campionato in quel modo ha reso tutto ancora più folle, ed ero felice di farne parte. Sono stato al City per quattro stagioni e mezza e ho vinto alcuni trofei - 44 anni dopo l'ultima volta che ci erano riusciti - vivendo dei grandi momenti, quindi è stato un periodo speciale nella mia carriera. Seguo ancora il City quando posso, la sento ancora come fosse la mia squadra, ed è stato un piacere giocare nel miglior campionato al mondo. Vuoi sempre giocare e competere con i migliori. E' fantastico vedere quanto i Citizens siano cresciuti come club da allora" ha spiegato.

Dzeko è poi tornato sul clamoroso 6-1 di Old Trafford, contro il Manchester United: "Batterli 6-1 sul loro campo è stata un'umiliazione per loro, specialmente perché era un derby. E' successo tutto in fretta: abbiamo fatto tre gol negli ultimi 5 minuti, o qualcosa del genere. Forse quel match ci ha dato più forze ed energia per pensare che avremmo potuto farcela alla fine. Eravamo la squadra che doveva vincere quell'anno. Battere lo United con Alex Ferguson, uno dei più grandi manager della storia, è stato un momento speciale per noi e per i tifosi, che da quel momento ci hanno amato di più. Lo United ha sempre avuto quella bandiera che contava gli anni in cui il City non aveva vinto un titolo, prendendo in giro i nostri tifosi. Dopo quel 6-1 si sono zittiti" ha concluso.