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Dzeko-Abraham, qualcosa è cambiato: ora a Tammy manca solo una rivincita

Dzeko-Abraham, qualcosa è cambiato: ora a Tammy manca solo una rivincita - immagine 1

L'inglese ha segnato più del doppio di Edin al primo anno di Roma e lo ha superato in classifica marcatori. Dopo il ko in coppa ora cerca gloria anche a San Siro

Francesco Balzani

Rivincite. Sa ancora come prendersele Josè Mourinho, basti vedere il derby o il ritorno col Bodo. Quella di sabato avrebbe un sapore particolare perché contro c’è l’Inter ma oggi lo Special pensa solo alla Roma e quelle due sconfitte in campionato e coppa Italia che per lui rappresentano un’onta. Ma Mou non è l’unico in cerca di rivincite sul campo. C’è anche Tammy Abraham che si troverà contro Edin Dzeko, colui che gli ha lasciato la maglia numero nove e pure un vagone di vedove che oggi però non piangono più. L’inglese, infatti, ha surclassato il bosniaco come numero di gol alla prima stagione di Roma: 10 quelle finali di Edin nel 2015-2016, già 24 quelli di Tammy.  Molti pesanti e in big match, caratteristica che è mancata negli ultimi mesi di Dzeko a Roma. Ne manca uno ad Abraham per diventare il miglior bomber di sempre al primo anno con sorpasso a un certo Volk.  Anche nella classifica dei marcatori attuali l’ex Chelsea ha messo la freccia con 15 gol mentre Dzeko è fermo a 13.

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Rivincita a San Siro: in ballo scudetto e zona Champions

Qualcosa è cambiato, come recitava il film da Oscar di Jack Nicholson. Non cambia la stima per Dzeko che resta uno dei più forti attaccanti della storia romanista, ma oggi il presente dice Abraham e un’ultima rivincita da prendersi. In campionato, infatti, Tammy ha dovuto saltare la sfida d’andata per colpa di quel grottesco giallo rimediato a Bologna. In coppa Italia ha vinto Dzeko che ha anche segnato il primo gol dopo appena 2 minuti. A San Siro sabato è tempo di pareggiare i conti, in quello stadio in cui Abraham ha vissuto gioie e dolori contro il Milan: rigore procurato (inesistente) e gol della bandiera. Serve un’altra rete pesante, una alla Abraham. Di fronte c’è un Dzeko che non resterà a guardare: c’è in ballo lo scudetto, quello che non è mai riuscito a vincere a Roma anche perché gli smantellavano tutto ciò che di buono era intorno a lui. Quello che Mourinho (e Abraham) sperano di mandargli di traverso anche quest’anno.