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Dybala, trent’anni di Joya: ritrovata l’Argentina, ora vuole festeggiare con la Roma

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L'argentino è lontano parente di quello ammirato nella passata stagione. Il ritorno in nazionale può fargli ritrovare fiducia, entusiasmo e forma fisica
Marco Di Cola
Marco Di Cola Collaboratore 

Un compleanno lontano da Roma, magari iniziando già a pensare ai preparativi per il matrimonio. Paulo Dybala, volato in Argentina (dove si sposerà), spegne oggi 30 candeline insieme ai propri compagni di nazionale. La Joya ha ritrovato la maglia albiceleste dopo 8 mesi, l'ultima partita risaliva infatti allo scorso marzo contro il Curacao. Da lì in poi tanti problemi muscolari che lo hanno escluso dai convocati di Scaloni. In questa parte di emisfero, la prestazione incolore nel derby è ancora sotto gli occhi di tutti. A dir la verità Paulo di occasioni ne avrebbe anche avute ma per questa volta, forse la prima da quando è nella Capitale, ha preferito l'assist alla gioia personale. Il tutto è riconducibile (come sempre) alle problematiche fisiche: in particolare allo stiramento del legamento collaterale del ginocchio. L'argentino in queste ultime settimane ha spesso fatto visita a Villa Stuart ma nonostante terapie e infiltrazioni ha voluto ridurre a zero i rischi di una ricaduta anche e soprattutto per tornare in nazionale. In due anni, ha saltato il 34% delle partite di campionato. È sceso infatti in campo 33 volte contro le 50 totali della Roma. In questa stagione, i problemi sono iniziati già in estate. Il primo stop subito contro il Tolosa il 6 agosto. Punizione all'incrocio e sostituzione per un problema all'inguine. Poi la prima di campionato saltata per squalifica e un nuovo stop contro il Verona (out con il Milan e per la convocazione con l'Argentina). Successivamente il grande spavento di Cagliari che lo condiziona ancora oggi. Tolta la doppietta nel 7-0 contro l'Empoli, l'ottimo ingresso contro lo Sheriff e la giocata decisiva contro il Lecce per il gol di Lukaku, Mourinho non ha ancora potuto contare fermamente sul fuoriclasse di Laguna Larga. E la Roma ne risente. 

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Due partite decisive per riprendere forma: al rientro c'è la sua vittima preferita

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Non solo convocazione ma anche la concreta possibilità di determinare in campo. Questo è quello che si aspetta Dybala dalle prossime due partite fondamentali dell'Argentina che sfiderà alla Bombonera l'Uruguay e al Maracana il Brasile. L'albiceleste è prima nel girone di qualificazione ai mondiali, seguono proprio "la Celeste" e la "Selecao" a 5 lunghezze di distanza. L'obiettivo è allungare e Paulo vuole dare il suo contributo per essere di nuovo decisivo. Al ritorno in Italia, troverà l'Udinese, la sua vittima preferita in Serie A. Contro i friulani ha realizzato 12 reti in 19 partite condite anche da 7 assist. Avere lui in campo significa quindi partire sull’1-0. A questo punto della stagione, lo scorso anno era già a quota 7 gol e 2 assist in 15 gare (12 in campionato e 3 in Europa League) mentre quest'anno è fermo a quota 2 gol e 3 passaggi decisivi. Mourinho non può fare a meno di lui e non manca di sottolinearlo ogni volta. Dall'ormai celebre frase "E' la nostra luce" dell'anno scorso, al "ci serve la sua qualità" di quest'anno. Magari sperando anche di affinare sempre più la connessione con Lukaku, a detta di molti il tandem migliore del campionato ma che fin qui non ha prodotto quanto ci si aspettava ai nastri di partenza (per la Roma la quarta giornata).

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