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Dybala, il nuovo Inno alla Joya vale una finale e una speranza per Mourinho

Dybala, il nuovo Inno alla Joya vale una finale e una speranza per Mourinho - immagine 1
L'argentino ha finito il rodaggio e vuole essere decisivo come contro il Feyenoord. Il suo futuro è legato al tecnico, ma la Roma non può perdere un patrimonio così
Francesco Balzani
Francesco Balzani Collaboratore 

Inno alla Joya, anche se le note sono più sofferte. Quasi drammatiche. La Roma ritrova Paulo Dybala nel momento più importante della stagione, con all’orizzonte una semifinale europea che demarcherà il confine tra Paradiso e Inferno, estasi e malessere, successo e fallimento. Contro il Bayer Leverkusen, tedesca come Friedrich Schiller che compose appunto l’Inno alla Gioia poi reso celebre da Ludwig van Beethoven nato a Bonn, appena 40 km da Leverkusen. Il capovolgimento dei sentimenti passa per le note dell’argentino, come gran parte della stagione: vedi la perla col Feyenoord o le magie all’andata con Inter e Milan che ancora tengono in piedi una speranza di quarto posto. Il rodaggio di sabato e il congelamento del dolore muscolare con Monza e Milan dovrebbe aver funzionato. Dybala è pronto per partire dal primo minuto col Bayer Leverkusen al fianco di Pellegrini e alle spalle di Abraham. In quella specie di tridente che a inizio stagione sembrava avere le carte in regola per spaccare il mondo.

C’è da spaccare l’Europa, conquistare la seconda finale di fila (mai accaduto nella storia del club) e provare a convincere Mourinho a restare. Più facili le prime due imprese, ma non si sa mai. Perché il filo di Paulo è legato a quello di Josè. Lo Special One lo ha voluto, sedotto, convinto a sposare un progetto di rilancio nella capitale. Oggi sono i più amati a spanne dalla tifoseria. In giro per la capitale si vedono solo maglie col 21 e anche all’estero la Roma è riconducibile alla coppia. Che non ha mai litigato, anzi che si ama. Così tanto che Dybala non ha ancora rinnovato in attesa di conoscere il destino del tecnico. Per lui ha giocato in condizioni rischiose (vedi Lecce e Bergamo), per lui proverà a superare le difficoltà contro i tedeschi in quella che è la seconda semifinale europea della sua carriera. La prima, nel 2017, andò bene. L’argentino fu tra i migliori in campo nel doppio successo della Juve sul Monaco prima della brutta finale persa 1-4 contro il Real Madrid. Ora la Roma è tra le prime 4 d’Europa League grazie proprio a una sua magia quando tutto sembrava portare all’ennesima tragedia sportiva. Terminata (speriamo senza intoppi) la partita di giovedì Paulo tornerà a riposare in attesa del ritorno. Non si può rischiare di rovinare una Joya, nemmeno in momenti così.