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Dotto attacca Baldini: “Baldini è viziato da vocazione narcisistica. Dovrebbe prendere posizioni più forti e virili”

Intervenuto durante la trasmissione “La città nel pallone” in onda su RadioIes il  giornalista Giancarlo Dotto, ha espresso il suo giudizio sul momento della compagine giallorossa e non solo.

Redazione

Intervenuto durante la trasmissione “La città nel pallone” in onda su RadioIes il  giornalista Giancarlo Dotto, ha espresso il suo giudizio sul momento della compagine giallorossa e non solo. Ecco le sue parole:

Sulla conferenza di Zeman?

“Dalla risposte di oggi, mi sembra uno Zeman strepitoso. Ho visto una lucidità assoluta e straordinaria. Da questo punto di vista, le premesse sono rassicuranti”.

Sulle dichiarazioni di Moggi?

“Zeman è un monolite. E’ talmente fuori da ogni concetto, che diventa persino generoso nel rispondere a chiunque. Voglio lanciare un appello: basta cercare di coinvolgerlo con tutte queste figurine modeste”.

Sulle dichiarazioni di Vucinic?

“Vista la dichiarazione ruffiana, credo che il bianconero sia una cosa contagiosa e tremenda. Diciamo che è un modo cafone che si aggiunge alla cafonata di non mandare nessuno in conferenza stampa. Complimenti al famoso stile”.

Sulla Roma?

“Zeman sta interpretando nel migliore dei modi il suo ruolo. I dubbi, sinceramente, li ho avuti anch’io mercoledì sera, ma quando si dice che la difesa della Roma non è stata convincente con la Samp, si dice una meravigliosa cazzata. Per l’errore di Stekelenburg, visto che sono stato un suo sostenitore da sempre, lacrimo ancora, ma guardando i numeri, la Samp ha tirato due volte in porta. Ha trovato le contromisure? Ma quali? La Roma non ha mai subito nessuno fino ad adesso”.

Su Baldini?

“Trovo che il Baldini che è tornato a Roma dopo i passaggi di Londra e Madrid, sia piuttosto distante da quello che ricordavamo. Forse non se ne accorge nemmeno lui, ma è fortemente viziato da una vocazione narcisistica e da un modo di rendersi pubblico che lo indebolisce. Siamo un po delusi da tutto questo, dovrebbe prendere posizioni più forti e virili e parlare meno dei suoi stati d’animo. In questo momento, abbiamo bisogno di una società forte che dia dei grandi segnali, perché i dubbi sono tanti”.

Sulla questione Luis Enrique?

“Lui parla di Luis Enrique per parlare di se e della sua cotta esistenziale per questa figura. Il problema non sono le nostre stroncature, che sono necessarie, ma il fatto che lui sia uscito dalla Roma per sparire come se non fosse mai esistito. In tutta questa vicenda c’è stata una grave omissione: hai fatto una scelta sbagliata e grave dando credito ad una persona senza esperienza, e poi non c’è stata nessuna conferenza stampa quando è stato rimossa”.

Su Totti?

“Zeman ha difeso Totti dicendo che è lo stesso della sua prima Roma. Un po di verità c’è, ma io un Totti così non lo vedo da prima del grave infortunio del 2006. Sono impressionato oltre che dalla forma fisica, dalla sua dedizione alla causa”.

Su Roma-Sampdoria?

“Il pareggio con la Sampdoria ha fatto ancora più male della sconfitta col Bologna. E’ stata una Roma titanica del primo tempo dove ha giocato al di la delle sue possibilità, e una Roma che nel secondo tempo si è sciolta in modo pauroso. Le squadre di Zeman, non partono subito alla grandissima, per crescere c’è bisogno di equilibrio.

Su Juventus-Roma?

“Sono sicuro che a Torino vedremo una grande Roma, in una scena ambientale dove la prevalenza di cafoni è certa a partire da chi sta in alto. Spero che trovi l’orgoglio feroce che c’è nei suoi giocatori e spero sopratutto che Stekelenburg tiri fuori una botta di personalità. Al di là del risultato, vorrei vedere una Roma virile”.