(di Tommaso Gregorio Cavallaro)"Gioca Julio Sergio, non ci sono ballottaggi". Questa la risposta secca di Mister Ranieri, durante la conferenza stampa odierna, alla domanda su chi difenderà la porta della Roma domani nel match contro il Catania. Doni, giocoforza, tornerà a sedersi in panchina, dopo aver giocato
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Doni è stato vicinissimo al Malaga, ora però il suo unico pensiero è la Roma
(di Tommaso Gregorio Cavallaro)“Gioca Julio Sergio, non ci sono ballottaggi”. Questa la risposta secca di Mister Ranieri, durante la conferenza stampa odierna, alla domanda su chi difenderà la porta della Roma domani nel match contro...
– complice anche l’infortunio di Lobont – le due partite con cui la Roma ha chiuso il 2010.
Viste le pressanti richieste della Banca di ridurre il monte ingaggi, il nome di Doni potrebbe tornare prepotentemente di moda per un’eventuale cessione. L’ex numero 12 della nazionale vedeoro, in verità, è stato molto vicino al Malaga, che, oltre a Julio Baptista, avrebbe voluto portare in Costa del Sol anche Doni. Con la Roma l’accordo era praticamente fatto – si parla di una cifra attorno ai 7 milioni – e anche il giocatore pareva essere soddisfatto dell’offerta presentatagli dal Ds del Malaga, Antonio Fernandes. Due gli incontri tra l’entourage del giocatore e la dirigenza del club iberico: il 12 e il 19 dicembre. Tra domanda e offerta c’erano da limare delle minime differenze – 2/300 mila euro - ma alla fine il Malaga ha preferito virare su altri obiettivi.
Il giocatore non ha fatto una piega, anche perché continua a ribadire che lui a Trigoria sta bene e non ha intenzione – almeno per quel che riguarda il prossimo mercato di gennaio – di muoversi da Roma. Si sente ancora parte integrante della squadra e le dichiarazioni dei suoi compagni – in primis De Rossi – non hanno fatto altro che rafforzare questa sua convinzione. E’, perciò, fortemente determinato a mettere in difficoltà Ranieri e a riprendersi il posto da titolare, ma solo attraverso l’allenamento quotidiano e senza far polemica. Sa bene quali siano gli intendimenti del tecnico di San Saba riguardo alla gerarchia dei portieri, ma è conscio delle sue potenzialità e ritiene di avere tutto per poter riacquisire i galloni di titolare; soprattutto dopo l’ottima prestazione di Milano.
Improbabile, dunque, una sua cessione in questa finestra di calciomercato, a meno che non giunga al Fulvio Bernardi un’offerta che soddisfi il giocatore sia dal punto di vista economico che tecnico. Ergo: una club ambizioso, che gli presenti un’offerta almeno pari al suo attuale stipendio. Perché Doni sa di essere un grande portiere e crede di aver il diritto di essere trattato come tale.
L’addio potrebbe esserci a giugno, ma chi conosce il calcio sa bene che ciò che è tondo oggi potrebbe divenire quadrato domani; non è, quindi, da scartare l’ipotesi che Doni torni a essere il “numero 1” romanista e decida di continuare un’avventura cominciata nell’agosto del 2005.
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