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Doni: “Alisson ha grande qualità. Sarebbe un ottimo acquisto”

Il portiere brasiliano della prima Roma di Spalletti è stato ospite di Roma Radio

Redazione

Doniéber Alexander Marangon, conosciuto come Doni, l'ex portiere giallorosso, oggi è stato ospite in studio di Roma Radio.

Cosa fai oggi?

Lavoro in campi diversi dal calcio ma non l'ho abbandonato del tutto perché è stato tutta la mia vita. Sono riuscito ad aprire una scuola calcio della Roma in Brasile insieme alla società; sta andando benissimo. Ho anche portato un ragazzo brasiliano che ha giocato il torneo di Arco di Treno con gli allievi e si è comportato bene. Sono contento perché resto vicino al calcio e vicino alla Roma.

Io sono cresciuto con la convinzione che in Brasile gioca in porta chi non è bravo con i piedi.

Nel mio paese il ruolo del portiere non era molto considerato anche perché non avevamo grandi giocatori tra i pali. Da Taffarel in poi le cose sono cambiate. Lui venne in Italia e la considerazione in Brasile per questo ruolo cambiò. Poi in Serie A ci sono stati grandi portieri come Dida e Julio Cesar. Oggi in Brasile vedo molti ragazzi che vogliono giocare in porta.

Quando hai deciso di fare il portiere?

Quando avevo 6 anni ero già il portiere della squadra della scuola ma l'altezza non c'entrava. Poi a 10-11 anni cambiai scuola calcio perché volevo fare l'attaccante ma poco prima di iniziare un ragazzino disse all'allenatore: "Guarda che questo è bravo in porta". Da quel momento sono rimasto tra i pali.

Nella scuola calcio vedi tanti ragazzi, guardi soprattutto i portieri?

No, guardo tutti. Riconosco le qualità nei ragazzi ma per quanto riguarda i portieri è più complicato intravederle quando sono così giovani. Molti hanno bisogno di imparare le basi, anche per questo faccio girare molto il giovane allenatore della mia scuola calcio, affinché apprenda il più possibile. Io ho imparato dalla scuola italiana e al Liverpool avevo un preparatore olandese, quindi mi sono completato.

I portieri delle grandi squadre non si annoiano?

Si, è difficile perché rimani tutta la partita fermo e ti arriva una palla all'improvviso. Nelle piccole squadre ti arrivano 30 tiri, quindi sei più dentro la partita. Ho visto portieri parare ogni tiro in squadre non da vertice, salvo poi vederli in difficoltà in squadre che ricevevano meno tiri. Se fai poche parate sei freddo. È in questi casi che si vede se un portiere è bravo sul serio.

Che tipo di portiere preferisci?

Il fisico non è troppo importante, dipende dalle qualità. A me piaceva molto Peruzzi che non era particolarmente alto e non aveva nel fisico la sua dote migliore. Neur è particolare perché sa giocare con i piedi ed è molto difficile fargli gol. Certo, se c'è l'altezza è meglio.

Che effetto ti fa trovare Spalletti a Trigoria?

Questa notte non ho dormito per il fuso orario ma questa mattina ho sentito il bisogno di venire a Trigoria per salutare Totti, De Rossi, Maicon, Castan, Lobont e i ragazzi che lavorano nel centro tecnico. Spalletti non l'ho ancora incontrato ma sono molto contento che sia tornato con il suo staff. Dei sei anni alla Roma ricordo solo i momenti positivi anche se abbiamo passato qualche momento difficile.

Che ne pensi di Alisson?

Sono sicuro che sarà il portiere della nazionale al prossimo mondiale. Ha grandi qualità, spero che se verrà qui potrà giocare con continuità. Se lo ha preso, la Roma ha fatto molto bene ad acquistarlo. Dovrà però abituarsi alla pressione di una piazza come questa che è molto diversa da dove gioca lui in questo momento.

Ci mette tanto un portiere brasiliano ad imparare la tecnica?

Secondo me la scuola italiana è la migliore. In Brasile si punta sulla velocità e in Inghilterra sull'uno contro uno. Qui c'è il mix giusto. In due-tre mesi in Italia acquisisci tante conoscenze e se riesci ad unire tutte le tecniche puoi diventare un portiere completo.

Che idea hai di Sczcesny?

Ha fatto benissimo, è un portiere di grande esperienza. Non so se rimarrà ma ha fatto un'ottima stagione.

Che ne pensi di Gerson?

Sinceramente l'ho visto giocare poco. Alisson, invece, lo conosco meglio e posso dire con certezza che è un grande portiere.

Che mangi a pranzo?

Oggi sicuramente pasta!