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Dodò e la staffetta con Felipe, voluto da Zeman e rinnegato da Capello

Il mercato della Roma dello Zeman-bis prende forma con l’arrivo di Dodò. Il terzino dal nome identico al pupazzo tanto amato dai bambini italiani negli anni ’90 è il primo rinforzo giallorosso.

Redazione

Il mercato della Roma dello Zeman-bis prende forma con l'arrivo di Dodò. Il terzino dal nome identico al pupazzo tanto amato dai bambini italiani negli anni '90 è il primo rinforzo giallorosso.

Di lui si parla un gran bene, come d'altronde per la quasi totalità dei brasiliani che sbarca in Europa: 20 anni, terzino dalle interessanti doti tecniche e spiccate capacità offensive. Preso dal Corinthians Dodò alla Roma di Zeman riprende un discorso interrotto 13 anni fa quando alla corte di Zeman doveva approdare per la stagione 1999/2000 un giocatore dalle stesse caratteristiche e dalla stessa nazionalità, che rispondeva al nome di Felipe Jorge Loureiro, meglio noto come Felipe.

Il boemo aveva fatto bloccare, anzi, comprare quello che all'epoca era considerato uno dei migliori terzini brasiliani del momento, l'erede nientemeno di Roberto Carlos: 22 anni, super tecnico, veloce, offensivo. In Brasile d'altronde la concezione del terzino è ben distante dalla nostra, perché nella concezione della patria del futebol bailado gli esterni bassi sono praticamente delle ali aggiunte, che trovano praterie sulla fascia poiché il 4-4-2 in linea non è concepito. Per questo da noi chi arriva terzino viene poi convertito in esterno offensivo.

Zeman puntava forte su di lui e a quanto pare la Roma si lasciò convincere: 40 milioni al Vasco da Gama e affare concluso con tanti mesi d'anticipo, in attesa di abbracciarlo nel luglio del 1999. Poi, succede di tutto: Zeman non viene confermato, i Sensi puntano su Fabio Capello. E "don Fabio" di quel terzino troppo offensivo col carattere fumantino non sa che farsene. Si va avanti con Vincet Candela e la Roma lo lascia al Vasco. Squadra dove gioca tutt'ora, a 34 anni, e ne è il vice capitano. In mezzo altre esperienze, compresa una in Turchia e una in Qatar. La sua carriera alla fine non è andata come la si pronosticava 12 anni fa. Il paragone con Roberto Carlos svanisce presto, le presenze con la Selaçao alla fine saranno solo 7. E, conoscendo quanto sia bravo Zeman a valorizzare i giocatori, il rimpianto di non essersi potuto giocare la sua chance a Roma.

Chance che avrà Dodò, con la speranza fra i tifosi giallorossi di avere trovato il terzino del futuro.

(Tuttomercatoweb.com)