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DiFra, faccelo tu il regalo. Ridai un’anima alla Roma

LaPresse

Prima del modulo, prima dei nomi: nel giorno del suo compleanno chiediamo a Di Francesco di restituire alla squadra lo spirito di qualche mese fa. Il resto, poi, verrà da sé

Massimo Limiti

Buon compleanno, mister. E tanti auguri, in tutti i sensi. Per la sua festa di oggi, ma anche - se non soprattutto - per la sua Roma. Il regalo, stavolta, però glielo chiediamo noi. E pensiamo anche tutti i romanisti. Dia un’anima, di nuovo, a questa squadra. Non chiediamo un modulo certo (già sarebbe qualcosa), ma chiediamo di restituire ai tifosi una squadra che lotti su ogni pallone, che corra, che si vada a prendere le partite, ogni volta, come se in palio ci fosse, ancora, una semifinale di Champions. Nel giorno del suo compleanno numero 49 le chiediamo di scegliere con la sua testa, di non ascoltare nessuno (neanche noi, ci mancherebbe), di fare scelte che magari potranno sembrare impopolari, ma che possano restituire anima e cuore alla squadra e alla sua gente. Se Pastore non ingrana lo metta in panchina, se De Rossi fa fatica anche, se i giovani non sono pronti aspetteremo, se Fazio è lento non guardi il passato, ma solo l’oggi e il domani. Abbiamo citato tre leader: il capitano, il comandante e l’acquisto più importante del mercato proprio come simboli. Non entriamo nel merito delle decisioni tecniche, ma di quelle passionali sì. Faccia un regalo a noi, ma anche a se stesso. Si riprenda la Roma e ce la restituisca. Come nelle notti di sogni, di coppe e di campioni di qualche mese fa. Oggi soffierà sulle candeline insieme alla sua famiglia, i desideri si esprimono ma non si svelano. Noi, il nostro, glielo abbiamo svelato. Ma oggi è la sua festa, mica la nostra. Il regalo, però, lo vogliamo scartare tutti insieme.